La chiesa, edificata probabilmente agli inizi del Trecento, sorge in posizione strategica vicino al “Ponte Nuovo”, da cui deriva il nome, e ha subìto nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti; a seguito del recupero mediante strappo di un affresco raffigurante una Crocifissione sono comparsi sulla parete esterna della chiesa, lato nord, dei frammenti di una pittura macabra identificata con un Incontro dei tre vivi e dei tre morti; l’immagine è tradizionalmente collegata ad una delle devozioni mariane alla Madonna del Ponte, invocata per la guarigione dall’epilessia.
Bibliografia:
C. Bertolotto et Al., Valle di Susa. Tesori d’arte, Torino-Londra-Venezia-New York, Allemandi, 2005, p. 188, no. 68 e pp. 315-317.
L. Patria, La Madonna del ponte nel Medioevo. Sulle tracce del culto mariano, in Aa. Vv. , Forme e colori per il servizio del divino, Torino, CLUT, 1997, p. 32.
G. Romano, Valle di Susa, arte e storia dall’XI al XVIII secolo, Torino, Stabilimento grafico Impronta, 1977, p. 4.
P. Ruffino, Committenze novalicensi ed importanti donazioni presso la parrocchiale di Santo Stefano. Una carrellata sul patrimonio artistico, in AA.VV., Novalesa. Una storia tra fede e arte, Atti del Convegno (Susa, 21 agosto 1999), Sant’Ambrogio di Torino, 2000, p. 82.
(L. Ramello)
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