Chambra d'Òc    Danze Macabre

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Novalesa

Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano

Chiesa Parrocchiale de Santo Stefano

Santo Stefano Parish Church

Luogo: Novalesa (Torino)

Edificio: Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano

Datazione: seconda metà del XIV secolo

Tema: Pittura macabra (Incontro dei tre vivi e dei tre morti?)

Stato di conservazione: frammento

Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano
italiano

La fisionomia attuale dell’edificio dipende dai lavori di ricostruzione attuati a partire dalla fine del XVII secolo; delle antiche parti murarie è un esempio la parete perimetrale sinistra che conserva, al di sotto di uno strato di intonaco recante un ciclo frammentario di “Storie della Passione”, un lacerto di un dipinto più antico, raffigurante un corpo scheletrito avvolto in un velo. Sulla base della posizione marginale dello scheletro rispetto al resto della scena e della fascia chiara posta alle spalle dello stesso, che parrebbe leggibile come il bordo di un sarcofago, Paola Ruffino identifica il soggetto come un “«Contrasto dei tre vivi e dei tre morti», rappresentato secondo l’iconografia trecentesca di tradizione lombarda del dipinto di Vezzolano, con gli scheletri in piedi nel sepolcro aperto contrapposti al gruppo dei cavalieri”. La datazione approssimativa alla seconda metà del XIV sec. ne farebbe la testimonianza più tarda del genere in Val Susa.

Bibliografia:

C. Bertolotto et Al., Valle di Susa. Tesori d’arte, Torino-Londra-Venezia-New York, Allemandi, 2005, p. 188, no. 68.

P. Ruffino, Committenze novalicensi ed importanti donazioni presso la parrocchiale di Santo Stefano. Una carrellata sul patrimonio artistico, in AA.VV., Novalesa. Una storia tra fede e arte, Atti del Convegno (Susa, 21 agosto 1999), Sant’Ambrogio di Torino, 2000, pp. 80-82.

(L. Ramello)

occitan

L’ aparença actuala de l'edifici es la resulta di travalhs fachs a tacar da la fins dal XVII sècle; un exemple des vielhas muralhas es aquela de manchina que a gardat, dessot un estrat d'enbauchadura pintraa a frec embe una cicle fragmentari de “Istòrias de la Passion”, un tròç d'una pintura mai vielha, un còrp esquelètric envertolhat dins un vel. En s’apilant sus la posicion marginala de la figura en relacion a la resta de la scena e de la faissa clara que se ve darreire e que polaria semelhar la broa d'una caissa da mòrt, Paola Ruffino a identificat lo subjèct coma un «Contrast di tres vivents e di tre mòrts», representat second l'iconografia dal Tres cents de tradicion longobarda de la pintura de Vezzolano, embe lhi esquèletres en pe dins la caissa da mòrt dubèrta opausats al grop di cavaliers”. La datacion de la pintura establia a pauc près dins seconda meitat dal XIV sècle ne’n faseria la testimoniança mai tardiva d'aquel genre en Val Dueira.

Bibliografia:

C. Bertolotto et Al., Valle di Susa. Tesori d’arte, Torino-Londra-Venezia-New York, Allemandi, 2005, p. 188, no. 68.

P. Ruffino, Committenze novalicensi ed importanti donazioni presso la parrocchiale di Santo Stefano. Una carrellata sul patrimonio artistico, in AA.VV., Novalesa. Una storia tra fede e arte, Atti del Convegno (Susa, 21 agosto 1999), Sant’Ambrogio di Torino, 2000, pp. 80-82.

(L. Ramello)

English

The present appearance of the building depends on the reconstruction works carried out since the end of the seventeenth century. An exemple of ancient masonry walls is the left perimeter wall that retains, under a layer of plaster laying down a fragmentary cycle of "Stories of Passion", a fragment of an oldest painting, depicting a skeletal body wrapped in a veil. On the basis of the marginal position of the skeleton compared to the rest of the scene and of the light band located at the back of the same, which seems to read as the edge of a sarcophagus, Paola Ruffino identifies the subject as a «contrast of the three living and the three dead» represented according to the iconography of the fourteenth-century Lombard tradition of Vezzolano painting, with the skeletons standing in the open sepulcher opposed to the group of horsemen.

The approximate dating to the second half of the fourteenth century would make it the later testimony in the Susa Valley.

Bibliography:

C. BERTOLOTTO et Al., Valle di Susa. Tesori d’arte, Torino-Londra-Venezia-New York, Allemandi, 2005, p. 188, no.

68.

P. RUFFINO, Committenze novalicensi ed importanti donazioni presso la parrocchiale di Santo Stefano. Una carrellata

sul patrimonio artistico, in AA.VV., Novalesa. Una storia tra fede e arte, Atti del Convegno (Susa, 21 agosto 1999),

Sant’Ambrogio di Torino, 2000, pp. 80-82.

(L. Ramello)

(Translation by Elisabetta Nicola)