Durante la seconda guerra mondiale, nel 1944, si verificò una tragedia ancora oggi viva nei ricordi degli abitanti della Valle Orco.
La salita al Colle Galisia, in alta valle Orco al confine fra Italia e Francia, per una corvée organizzata dai partigiani del Canavese nei primi giorni di novembre si trasforma in una trappola per quarantuno giovani, inghiottiti dalla neve e travolti dalla bufera.
La tragedia è avvenuta lungo la discesa attraverso le insidiosissime Gorges du Malpasset, in Val d’Isere, dopo che i ragazzi erano passati vicino al rifugio del Prariond, dove avrebbero potuto salvarsi, senza nemmeno vederlo.
Quarantun storie che si aggiungono a quelle dei tre superstiti, l’ultimo dei quali, l’inglese Alfred Southon, morto nel 1993. E a quelle di alcuni prigionieri slavi che si unirono al gruppo, partendo però in netto anticipo rispetto al resto della colonna. Particolare che getta un elemento di inquietudine sulla vicenda e che provocherà accesi dibattiti ai vertici dei comandi partigiani alla vigilia di quel terribile inverno di guerra. A distanza di più di 60 anni da quei giorni, sono ancora vive le polemiche, già scoppiate all’indomani della scoperta dei corpi lungo le Gorges du Malpasset, circa l’assurdità di aver fatto partire la colonna dall’Agnel in tarda mattinata.
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