Quando esco di casa
e guardo quel vallone
che una volta era ben lavorato,
adesso abbandonato.
I muri, adesso sfatti,
dei campi infestati
da una foresta di cespugli
che ne hanno preso possesso.
Magone, magone, magone.
Mi giro poi indietro
e vedo quei paesi
una volta ben abitati,
adesso abbandonati
a quel destino crudele
di finire in un mucchio di pietre
e sparire anche sulla carta.
Magone, magone, magone.
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