I larici alti e fini
vanno sul bordo di quel viottolo,
che s'inoltra nella foresta;
i loro rami dolcemente si muovono
toccati da quella dolce brezza
che ti fà star bene.
Quelle piante ben slanciate verso il cielo
ombra dolce danno a chi passa;
pieno di uccelli con i loro nidi
fanno compagnia con la loro canzone.
Piante sradicate, rami in quantità
tutto lì per terra, abbandonato,
nessuno va a raccoglierlo.
Adesso la gente ne ha troppo al naso,
per scaldarsi, cose più comode ci sono
gas, gasolio, pellet ed elettricità.
Senza far tanta tribolazione,
tutto ciò arriva a casa,
così quella foresta,
con le piante che toccano il cielo,
rimane piena di roba che marcisce.
È una tribolazione passare,
con quelle piante coricate
che tappano il sentiero e fan brutto il paesaggio;
una volta niente andava perso,
rami, ceppi e tronchi,
tutto era raccolto, portato a casa.
La foresta era più bella,
faceva piacere inoltrarsi
a ascoltare quegli uccelli
che cantano a tutto andare,
ora non è più così
non si può quasi più passare.
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