Finestre, povere finestre scure,
una volta ben illuminate e aggiustate,
ora tutto abbandonato.
Occhi che guardano verso il cielo,
che adesso non sono più aperti.
Finestre, sempre nere,
che quel chiarore non avete più,
le tendine, tutte sfasciate.
Tutta quella gente che vi ha abitato,
tutta per il mondo se n'è andata.
Finestra, piccola finestra, rumorosa
tutto il giorno come un mercato,
adesso silenziosa e dimenticata;
i tuoi proprietari se ne sono andati
e tutta sola ti hanno lasciata.
Ce n'è una illuminata,
da due vecchietti è abitata,
lui seduto tranquillo, lei rammenda,
si parlano pian pianino,
ma troppo contenti non sono.
Ve ne sono altre ben aggiustate,
ma quelle finestre sono chiuse,
sono case di villeggiatura.
Qualche finestra illuminata c'è ancora,
ma non si vede più un bambino.
Oh finestre, povere finestre, scure,
non più aggiustate,
siete in abbandono,
fa venire il magone.
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