Lo spettacolo Purus Purì, pera Marcia in occitano chiomontino, liberamente ispirato a Mil Pürüs suonatore ambulante Armazän (Valados Usitanos, Torino 2003), è un viaggio attraverso il Novecento sulle orme del suonatore e orologiaio ambulante occitano Emilio Sibille. Emilio, detto Mil o Millo, nasce a Chiomonte in Frazione Ramats, Borgata Champriond, il 2 giugno 1891 da Casimiro e Carolina Sibille, una famiglia di contadini il cui soprannome Purus, pere, è dovuto alla grande quantità di piante di pero possedute. Il racconto condotto da Renato Sibille Purus, nipote di Emilio, si snoda attraverso suggestioni musicali che spaziano dai canti popolari, con brani inediti della tradizione locale, ai suoni struggenti di valzer musette e milonghe, per giungere ai suoni coinvolgenti che sviluppano la tradizione musicale occitana in tessiture ardite, create dall'incontro di artisti eclettici quali Flavio Giacchero (clarinetto basso, sax, cornamuse, voce), Luca Pellegrino (ghironda, organetto, voce), Peyre Anghilante (fisarmonica, organetto, voce) e Sara Cesano (violino, voce). Gli stessi musicisti hanno composto le musiche per l'occasione e hanno arrangiato i brani tradizionali, recuperati attraverso indagini e ricerche sul territorio.
Trama
Mil e Costantina ascoltano alcuni suonatori e ballano sulla piazza del paese. Mil, affascinato dallo strumento musicale, compra una fisarmonica, diventa suonatore ambulante e anima le feste popolari del circondario.
In estate Mil fa il contadino, ma in inverno è costretto ad emigrare in Francia a cercare lavoro nelle miniere della Savoia.
Gli emigranti scavalcano le montagne attraverso i colli percorsi dai valdesi del Glorioso Rimpatrio nel 1689 e passano accanto al Pertus: la galleria di Colombano Romean, mirabile opera idraulica realizzata dallo scalpellino delle Ramats nel 1525.
In Francia Mil perfeziona la sua tecnica musicale, apprende nuove canzoni e impara il mestiere di orologiaio che esercita una volta rientrato a casa. All'interno degli orologi che ripara, Mil è solito incidere due p che stanno per Purus Purì, pera marcia, dal soprannome famigliare Purus (pera) e da Purì (marcio), blasone con il quale i compaesani lo prendono in giro dicendo che è bacato in testa a perdere tempo con la musica.
Le Ramats sono rinomate per la coltivazione della vite e la produzione di vino avanà e la vendemmia si trasforma in una grande festa.
Scoppia la Prima Guerra Mondiale e Mil è costretto suo malgrado a partire e a lasciare le Ramats. Ammalatosi sotto le armi, è congedato e rientra al paese dove sposa Carolina dalla quale avrà sette figli.
Le cose si mettono male. Tirare a campare con la famiglia numerosa è faticoso, in più arrivano gli anni del fascismo e un suonatore ambulante non è visto di buon occhio. A complicare le cose le viti sono distrutte dall'invasione della fillossera. Senza neanche più il vino consolatorio, Mil si rifugia nella musica.
Scoppia la Seconda Guerra Mondiale e i figli Angelino e Michelino partono per la guerra. Al ritorno, non trovando lavoro, sono costretti a emigrare: uno in Svizzera e l'altro in America, in Perù dove andrà anche Paolina, una delle tre figlie.
Il tempo passa e Mil invecchia, come la sua musica. Ritmi moderni sono diffusi da radio e televisione. Non è più tempo di suonatori ambulanti. I compaesani lo chiamano ancora per animare i balli e lui, con fatica, si alza e prende la sua fisarmonica. È minato dalla silicosi contratta in miniera, ormai non è più altro che un Purus Purì, una pera marcia, ma con la sua musica si finisce a fare mattino ancora per qualche anno.
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