Su una cresta ardita
ti hanno fabbricato
in stile romano,
sei già carico di secoli.
Alto, maestoso
nel cielo infinito
sulla punta la Croce.
Ti hanno abbellito
l’orologio che Dao Costanzo (Gnel),
emigrato a Nizza,
affezionato alla sua bella Elva
ti ha adornato.
Da te parte
l’armonia
dell’autoparlante;
Don Chiotti vuole allegria
per i suoi parrocchiani.
Le tue campane sento suonare
nei gioni di lavoro e di solennità,
di gioia o tristezza, suonano
i destini dell’umanità.
Sfii tempeste, uragani
sei stato assalito dalla furia di Satana,
ce l’ha con te che rappresenti la Casa di Gesù.
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