Siamo montanari, ci chiamano vitun
I caproni dei duemila.
Calziamo grossi scarponi.
Con i denti consumati
rosicchiamo le croste
del pane duro come la roccia
quando diventiamo sdentati
nostro signore che non è scemo
ci allarga il collo
e le croste vanno giù così.
Siamo gente dalle spalle quadre
gente di qualità
sappiamo fare un po’ di tutto
senza aver imparato niente:
falegnami, calzolai, arrotini, lattonieri,
muratori, pettinatori di canapa e di capelli,
parliamo un dialetto
degno di rispetto,
ailà amont, ailà aval, chappuei, chapval
che parlare fine!
Ma nessuno ci capisce
oh che peccato!
E noi altri
capiamo tutti gli altri.
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