Abauchar [ abawʧa:] - it. Spiovere
Morosi nel suo lavoro “ L’Odierno Linguaggio dei Valdesi del Piemonte - Dialetto di Pral” a pg. 350 segnala il verbo abáućā´ “ balcare” cessare di piovere.
Questo verbo aicí non è segnalato ne nel vocabolario di T.G. Pons- A.Genre, ne nel dizionaro di G.Baret, tutti due della val Germanasca. In loco la parola sembra scomparsa.
Del verbe “balcare” cessare di piovere” non ne ho trovata traccia nei vocabolari italiani, mentre balcà “spiovere “ è presente nel vocabolario Milanese-Italiano de G. Banfi, nel Piccolo Dizionario del dialetto bresciano di S. Pinelli: balcà , calmare, desistere. Andare cessando.
Sicuramente G. Morosi, lombardo, doveva conoscere il verbo e utilizzarlo nella sua parlata italiana regionale da darne nel suo studio una forma italianizzata [ balcare].
Secondo i vocabolari lombardi, il senso di balcà è molto più ampio.
Il dizionario di R. Manfredi dedicato alla zona di Pavia riporta: balcà. Alleviarsi e dicesi di dolore. Frenarsi di sdegno. Balcà da pieuv, cominciare a spiovere.
Balcà de piœuv. Spiovere ( Vo. III 1841) nel vocabolario de F. Cherubini che nei vol. 1-2 dal 1839 riporta: balcà, Calmare. Desistere. Cessare. La nostra voce Balcà che pare abbia qualche fondamento nel greco αβαχέωϛ ( quietamente); anche i siciliani usano in questo senso Abbarcari e i sardi Abbacài.
Il vocabolario Bresciano-Italiano di Giovan Battista Melchiori ( 1817) riporta: Balcà. Calmare. Cessare. Desistere. Rimanere, Sostare. Balcà la boria (Calà le arie); Balcà la féer ( Allentare la febbre); balcà l’aqua ( Spiovere. Cessar del piovere).
Sempre F. Cherubini, nel vocabolario Mantovano-Italiano dal 1827 , non riporta il verbo balcà.
In Lombardia la voce balcà sarebbe dunque presente in una parte del territorio ma non nell’area del sud -est.
Il vocabolario siciliano dell’Abate Pasqualino riporta effettivamente la forma Abbarcari. Si dice di dolori, tempeste e simili, mitigarsi, mitescere, remittere. Talora vale cessare affatto, cessare. Dal greco αβαχώ, abacò, quiesco .
Sono pure presenti i deverbali abbarcatu, mitigato, mitigatus; e abbarcamento, mitigamento, remissio.
Antonio Traina nel suo vocabolario cita Abbaccari,: scemare, calmare | Abbonacciare. p. pass. Abbacatu: scemato, calmato | Abbonacciato ( gr. αβαχώ: ho quiete). Abbacamentu s.m. scemamento |abbonacciamento . Abbaccamenti avv. Scematamente .
Per ciò che riguarda la Sardegna il vocabolario di Vincent Porru ci dona abbacái, mil. Balcà, cessare, quietarsi
Come si vede la parola è ben diffusa in Lombardia, Sicilia e Sardegna mentre in Piemonte sembrerebbe sconosciuta. I dizionari piemontesi che ho potuto consultare non la conoscono. L’area occitana ci da qualche esempio di abaucar. Il dizionario di Alibert riporta:
abaucar, v.tr. et intr. Calmer, apaiser, cesser; se calmer, s’apaiser. Syn. amaisar, calar. Dér. abaucament, apaisament. Ety. Germ. balk
La forma siciliana è molto vicina a quella riportata da Alibert, anche abbarcamento = abaucament.
Alibert nel suo dizionario da abaucar come derivato dal germanico balk ma nella sua Gramatica Occitana, questa base non è presente negli Elements germanics delle parlate lengadociane,
Il R.E.W. non ha queste parole ne la base balk.
Lou Tresor dóo Felibrige di Federic Mistral riporta la forma abauca ma pure una forma nord-occitana abaucha (lim.), cat. abalgar, piem. Suisse balcà, cesser, calmer, angl. balk, négliger, calmer, apaiser, cesser.
Il catalano antico conosceva pure questo termine: balcar minvar d’intensitat.
Una parola probabilmente d’origina germanica o greca
, ormai persa fra le pieghe dei libri e del tempo, presente in un area molto vasta che va dalla Sicilia alla Catalogna.
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