Dopo anni di assenza, il 22/11/2017 a Roma, il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie ha organizzato un evento che ha trattato l’argomento della tutela delle minoranze linguistiche e dello stato di attuazione della legge 482/99 (titolo di cui sopra).
Numerosa la partecipazione delle associazioni culturali che operano sulle dodici lingue tutelate dalla legge.
Presente per la Regione Sardegna l’Assessore ai Beni Culturali Giuseppe Dessena (unico rappresentante politico di livello regionale; queste assenze la dicono lunga rispetto all’attenzione riservata all’argomento dalle Regioni..) e qualche parlamentare (nessuno piemontese).
L’incontro è stato gestito dal nuovo coordinatore dell’Ufficio V (ufficio per gli affari giuridici, le autonomie locali, le minoranze linguistiche e la comunicazione) Saverio Lo Russo .
Ovvio, e pieno di buoni intenzioni, l’intervento introduttivo dell’ on. Gianclaudio Bressa, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri (la partenza dell’ex ministro Costa non ha prodotto sostituzioni e il dicastero è vacante..) disponibile a raccogliere ed esaminare i suggerimenti espressi negli interventi. Naturalmente dopo poco se ne va preso da cose più importanti (come capita di solito a certi livelli...).
Tra gli argomenti più trattati nelle esposizioni dei rappresentanti delle associazioni i principali sono stati:
la fallimentare gestione (o la non gestione) della legge nelle scuole;
la scandalosa assenza nella programmazione RAI di trasmissioni nelle lingue minoritarie nonostante gli obblighi di legge;
l’assenza di un approccio diretto Ministero-associazioni nella gestione della 482/99.
Il Cons. Lo Russo ha preso buona nota degli interventi promettendone l’inoltro a chi di competenza.
Se son fiori fioriranno. O dovremo aspettare di nuovo qualche anno per trovare nuove tracce di interesse sulla materia da parte del ministero? Nel mentre le nostre lingue, patrimonio incalcolabile di civiltà e di cultura, riusciranno a non scomparire?
Per la minoranza occitana oltre al sottoscritto era presente Giampiero Boschero.
Giacomo Lombardo
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