In Ostana è in corso da anni un difficile lavoro dell’Amministrazione per ridare consistenza numerica e qualitativa alla comunità, che cresce in funzione di uno sviluppo economico che dia modo agli abitanti di vivere in montagna con dignità in un clima di solidarietà e sostenibilità.
E così, ricordando i tempi nei quali l’agricoltura aveva un’importanza fondamentale per la sopravvivenza del paese, si sta ritentando, con qualche successo, di alleviare il degrado ambientale del territorio incoraggiando le persone che hanno scelto di fare gli antichi mestieri: agricoltura e pastorizia in particolare.
Tra le persone che ci credono c’è Bruno Ferrato, che ha nel sangue il mestiere di margaro e che da qualche anno sale ad Ostana con i suoi animali a vivere il periodo degli alpeggi. Grazie all’intraprendenza e all’apertura mentale di Bruno (che ha fatto i corsi di margaro a Moretta) ad Ostana è ora prodotta La toummo dal Sère, un formaggio prodotto in tomette di quasi due kg. Si sa che la vita del margaro non è facile e il tempo può condizionare il successo di un anno di lavoro.
Il nuovo formaggio di anno in anno è sempre più apprezzato, anche se venduto ad un prezzo più alto delle tradizionali tome, avendo un’assicurazione di qualità certificata dal Comune, che appone una particolare stampigliatura sulle forme (numerate a garanzia del prodotto). La stagione è alla fine e a Bruno erano rimaste una trentina di forme già quasi tutte vendute ( alcune già pagate in fase di prenotazione).
Ieri mattina Bruno ha avuto la brutta sorpresa di trovare l’ingresso del caseificio forzato e di formaggi neanche l’ombra. Per la verità i ladri, veri intenditori.... hanno lasciato alcune forme scartate da Bruno in quanto non perfettamente riuscite. Per Bruno, che non ha per ora una grossa mandria (ma la sta crescendo anno per anno) questo furto è un grande danno economico (senza contare l’aspetto umano dell’offesa alle proprie fatiche..) e la comunità ha reagito.
E’ iniziata una catena di solidarietà e si stanno raccogliendo offerte per indennizzare e incoraggiare Bruno affinché non si perda d’animo. Un affettuoso invito ad andare avanti. I meno giovani ricorderanno che, non troppo tempo indietro, se per caso una vacca moriva per qualche disgrazia, tutti andavano a comprare un pezzo di carne (la carne era un lusso in montagna e non era usuale a tavola) in modo che la famiglia che aveva subito la disgrazia potesse comprare un nuovo bovino.
Solidarietà di ieri che fortunatamente si ripete oggi.
Le offerte sono raccolte presso la “Galaberna”, “i Faunet”, l’agriturismo “A notro mizoun”.
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