I romanzi sul Santo Graal sono numerosissimi – e non parlo di quelli moderni: parlo di quelli antichi, scritti a cavallo del 1200. Un motivo per questa proliferazione c’è, ed è che il creatore, l’autore del romanzo capostipite, Perceval ou le conte du Graal, era morto prima che potesse finire il romanzo, lasciando quindi spazio all’elaborazione di possibili conclusioni e varianti ideate da diversi scrittori.
Chi era questo geniale scrittore, inventore del Santo Graal? Chrétien de Troyes, che visse tra il 1130 e il 1190-91 circa (le date non sono certe).
Nel suo cammino attraverso l’aldilà Dante non lo incontra mai, né in Inferno, né in Paradiso, tuttavia in uno dei versi più famosi della Commedia viene... non nominato, ma evocato: «Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse». Il libro è la storia di Lancillotto, e chi lo scrisse è Chrétien de Troyes.
Scrivere libri era all’epoca un affare estremamente costoso. Quindi ci si è posti la domanda: chi aveva interesse a finanziare questi romanzi? Le risposte date dagli storici sono essenzialmente due, diverse ma entrambe valide, dato che riguardano i due diversi romanzi di Chrétien: il Lancelot e il Perceval. Non crediate che io ora vi sveli chi è il «colpevole»... Guardate il video e lo saprete.
Quello che posso invece dire è che Dante prende le distanze dalla cultura del Graal. Una delle cose più affascinanti nella lettura della Commedia è l’effettuare confronti fra personaggi «confrontabili», ovvero che abbiano qualcosa in comune, ed è proprio da questi confronti che viene fuori, chiaro e inequivocabile, il pensiero di Dante. In questo caso il confronto è tra i lussuriosi dell’Inferno e i lussuriosi del Purgatorio. I primi evocano Chrétien de Troyes, mentre tra i secondi Dante incontra colui che potremmo definire l’anti-Chrétien: Arnaut Daniel. Questi due grandi poeti vengono deliberatamente innalzati a simbolo non solo di due stili letterari, né di due lingue diverse, ma di due culture diverse e antagoniste. E Dante ci dice qual è a suo avviso la buona letteratura e qual è la cattiva letteratura.
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