Ostana è un paese che aveva 1400 abitanti un secolo fa, ed è arrivato a 5 negli anni 80, e ora i “dormienti” , quelli che stanno ad Ostana tutto l’anno, sono di nuovo 40.

Ostana è a 1300 m.s.l. (ma andiamo fino a 2700 m) e il territorio da governare è sempre quello di cento anni fa, con i relativi problemi di dissesto idrogeologico e le funzioni proprie di ogni comune. Lo sgombero neve quest’anno ci costerà circa 15.000 euro.

Dal 2011 i trasferimenti erariali (fondo di solidarietà, di investimenti e di mobilità: il resto sono bazzecole sotto i 300 euro) si sono praticamente dimezzati. Nel 2015, se abbiamo fatto bene i conti, saranno circa 48.000 euro (con un ulteriore taglio di 8000 euro rispetto all’anno scorso).

Con questi dovremmo bilanciare tutte le spese ordinarie (una dipendente che fa tutto in ufficio, lavorando come una forsennata: bilancio, anagrafe, elettorale, notifiche, vigile una volta all’anno, riscaldamento ufficio e sala visite dottoressa, sgombero neve, manutenzione strade, segretario comunale, ecc) che pur essendo ridotte all’osso non trovano equilibrio. Ovviamente nessun amministratore prende compensi.

Da notare che tutti i dati che riguardano la spesa sono continuamente monitorati dalla Corte dei Conti e comunicati ai vari Ministeri con annose, defatiganti, assillanti compilazione di formulari che, visti i risultati, paiono del tutto inutili.

L’equilibrio di bilancio si raggiunge grazie ad entrate proprie: canoni Bim e affitto alpeggi in particolare. Quest’anno siamo stati costretti ad aumentare questi ultimi di un terzo.

Ovviamente dobbiamo dare un minimo di servizi ai residenti e a chi abita in modo non continuativo oltre trecento case sparse in varie frazioni sulla montagna.

Sono indeciso se questo modo di gestire la finanza pubblica nei confronti dei piccoli comuni sia solo frutto di non conoscenza delle realtà, di inettitudine, oppure sia un calcolo mirato ad azzerarli nella convinzione di fare dei risparmi. Non sarebbe così: se si volesse approfondire!

A meno di azzerare fisicamente la presenza umana in montagna.

Ma nessuno avrà voglia di andare a fondo e capire: proclami, proclami, proclami senza voglia di conoscere veramente. Nella migliore tradizione italiana.

Ricordiamoci che dopo tre anni i ministeri non sanno ancora dirci quanti siano gli esodati Fornero. Sono gli stessi funzionari che hanno generato queste folli misure sull’iva che gli enti pubblici devono trattenere alle aziende drenando cassa alle stesse; contemporaneamente la politica predica che le banche devono dare crediti (ovviamente pagando gli interessi), ecc. ecc..

Sono gli stessi funzionari (con avallo della classe politica) che impongono la medesima normativa (leggi Durc per esempio) per una fattura da 30 euro come per una da 20.000 con aggravi burocratici folli; che si interfacciano, burocraticamente parlando, con le stesse modalità sia che i comuni abbiano poche centinaia di abitanti sia che ne abbiano centinaia di migliaia.

Questa burocrazia, i cui costi l’Italia non si può più permettere, sommata agli sprechi dei grandi enti pubblici dove invece di un impiegato ce ne sono almeno due ( venite a vedere come lavoriamo nei nostri uffici e noi vi portiamo a vedere cosa succede da altre parti...) sarà quello che impedirà all’Italia di uscire dalla crisi in tempi brevi. Sono risorse che alimentano sprechi mentre andrebbero indirizzate sull’apparato produttivo per favorirne la crescita. E poi esiste un sistema di tangenti molto ben organizzato che ruba altre enormi risorse alla collettività driblando la normativa che noi, poveri amministratori, siamo invece costretti a subire pur nella loro palese incongruenza. Ma questi grandi tangentari, con le enormi possibilità finanziarie di cui dispongono, frutto delle loro ruberie, passano poi pressoché indenni nelle aule dei tribunali potendosi pagare principi del foro che sfruttano una legislazione a loro favorevole che la classe politica si guarda bene dal modificare (non si sa mai...) .

Ovviamente tra la moltitudine dei dipendenti pubblici ci sono quelli che lavorano in modo encomiabile e ci sono i fannulloni che nessuno osa toccare e che sono la vera palla al piede dell’Italia. Questa premessa è solo per portare una piccola riflessione.

Ho fatto un’indagine su quanto i nostri piccoli comuni versano allo Stato e quanto torna loro indietro.

I dati sono del Ministero dell’Economia e delle Finanze, anche se del 2011. Ai comuni vengono imposte , con minacce di tagli sui trasferimenti, immediate risposte alle innumerevoli statistiche, richieste di informazioni, ecc. che i Ministeri molte volte posseggono già ( sarebbero da cercare: ma è più facile farsi fare la pappa da altri) ma per loro : con calma! Qualche annetto e vedremo i dati.....

E qui scopriamo una situazione scandalosa.

Faccio alcuni esempi presi a caso

OSTANA (abitanti 78) gettito imu 2013 23803 EURO dei quali 20550 EURO VANNO ALLO STATO OLTRE A 5172 DI TASI

Dallo Stato nel 2014 erano previsti 56974 EURO di trasferimenti erariali per il funzionamento del Comune dei quali 9135 per INVESTIMENTI (SIC!!!!!!!)

IRPEF PAGATA ALLO STATO NEL 2011 CIRCA 280.000 EURO NEL 2014 SARA’ OLTRE 350.000

CRISSOLO (abitanti 162) gettito imu 2013 150122 EURO dei quali 132511 EURO VANNO ALLO STATO OLTRE A 30471 DI TASI

Dallo Stato nel 2014 erano previsti 9761 EURO di trasferimenti erariali per il funzionamento del Comune dei quali 2399 per INVESTIMENTI (SIC!!!!!!!)

IRPEF PAGATA ALLO STATO NEL 2011 CIRCA 413.000 EURO

PAESANA ( abitanti 2837) gettito imu 2013 510052 EURO dei quali 431810 EURO VANNO ALLO STATO

OLTRE A 149705 DI TASI

Dallo Stato nel 2014 erano previsti 359115 di trasferimenti erariali per il funzionamento del Comune dei quali 61111 per INVESTIMENTI

IRPEF PAGATA NEL 2011 CIRCA 8.365.000 EURO

PAGNO (581 abitanti) gettito imu 2013 54114 EURO dei quali 41660 EURO VANNO ALLO STATO OLTRE A 18847 DI TASI

Dallo Stato nel 2014 erano previsti 153092 di trasferimenti erariali per il funzionamento del Comune dei quali 1412 per INVESTIMENTI (SIC!!!!!!!)

IRPEF PAGATA NEL 2011 CIRCA 1.466.000 EURO

RIASSUMENDO

I COMUNI PRESI IN ESAME NEL 2014 HANNO AVUTO TRASFERIMENTI PER EURO 578.942 CIRCA

NE HANNO VERSATO 626.531 COME IMU

NE HANNO VERSATO 204.195 COME TASI

NE HANNO VERSATO 10.524.000 COME IRPEF

TOTALE VERSATO ALLO STATO 11.354.726 EURO

CIOE’ LO STATO HA RESO AI COMUNI CIRCA IL 20%

I dati sono ufficiali ma occorre tener conto che ogni anno, a causa delle folli manovre delle varie finanziarie, ci sono nuove tasse, ne scompaiono altre e altre cambiano e ai comuni vengono operate trattenute frutto di fantasiosi algoritmi pensati da burocrati che probabilmente vivono su altri pianeti: ma le cifre sono più o meno queste. Ho preso come riferimento gli ultimi dati resi disponibili dal Ministero. I conti dell’IRPEF versata è stato calcolato (in difetto) sulla base dei dati del 2011 (ultimi disponibili) e naturalmente è ancora aumentata. Ad esempio ad Ostana dovrebbe essere passata da 280.000 al oltre 350.000 nel 2014 (questi dati li avremo nel 2020?)

Naturalmente poi ci sono le tasse indirette: iva, benzina, ecc. che fanno volare quello che versiamo a valori spropositati.

Ovviamente ne vengono fuori alcune riflessioni e domande: la prima è dove finiscono tutti questi soldi e perché i nostri territori sono sempre più trascurati se non dimenticati dallo Stato? Li usano per comprare gli F34, ma noi ne faremmo volentieri a meno; per alimentare stipendi favolosi in enti vari più o meno utili e in una burocrazia parimenti avida? Ma noi ne faremmo volentieri a meno. Per alimentare il sistema di tangenti (visto che le GRANDI OPERE le paga lo Stato e quindi noi)?

E così via.

A noi basterebbe che non ci togliessero le poste, che avessimo la banda larga (e magari non i cavi pericolosamente legati ai noccioli come capita per la linea Telecom tra Paesana e Crissolo), la corrente elettrica che non si interrompe quando nevica e che non ci volessero mesi per spostare un palo della luce. Non vorremmo dover fare 40-50 km per portare le donne a partorire nell’ospedale più vicino, lo stesso per le visite mediche (bello andare da Ostana a Mondovì, 90 km, per una semplice visita che pochi anni fa si faceva a Saluzzo a 30km), che il tribunale non fosse a 70 km, che le comunicazioni stradali fossero mantenute ad un livello di decenza (per carità non chiediamone di nuove: accontentiamoci!) e così a continuare.

Con grande fatica abbiamo arginato il degrado della montagna causato da un modello di sviluppo che ora mostra i sui limiti. Abbiamo salvaguardato con i pochi mezzi a disposizione che degradasse ulteriormente il dissesto idrogeologico, abbiamo lavorato per riportare in montagna nuove forze e nuova economia.

Ma c’è un limite a tutto e qualcuno comincia a chiedersi perché stiamo in questo Stato. Se lo Stato ci tratta da cittadini di serie B non può chiederci di pagare le tasse come fossimo cittadini di serie A!

E’ una china di riflessione pericolosa......