Il Governo è fatto.
Dopo mesi di incontri, di proposte, di rifiuti, di tattiche, di tradimenti, di interventi del Capo dello Stato di dubbia legittimità costituzionale, Lega e 5stelle ce l’hanno fatta.
Un contratto che non può racchiudere tutto cadenzerà il cammino della legislatura.
La storia dirà se il gran rifiuto di Renzi nei confronti di una alleanza Pd-5stelle sia stata tatticamente opportuna. Perché solo di tattica si è trattato.
Il povero Martina ridotto ad un comprimario (ma dove è finita la dignità delle persone) e l’alleanza con Berlusconi hanno prodotto questo capolavoro politico. Il parterre ossequiante che circonda Renzi ha assistito imbelle.
Come ho già detto in passato, chi frequenta i mercati (quelli rionali e/o di paese) sa bene che molti voti confluiti nei 5stelle sono arrivati da elettori Pd stanchi della virata a destra del partito e dell’abbandono di una politica che, per capirci, ha avuto Uomini di Stato come Berlinguer, Pertini, Nenni, ed altri. E’ vero che i tempi sono cambiati ma i deboli e i poveri ci sono sempre, cosi come le ingiustizie sociali e lo stato dilagante della corruzione che mangia fette importanti delle risorse nazionali. Dov’è finita la questione morale?
Ora Pd e Forza Italia aspettano provvedimenti che dimostrino l’incapacità del nuovo governo in modo da risorgere da una china pericolosa che porterebbe alla loro scomparsa.
Non sarà facile per le due forze politiche al governo trovare sintesi partendo da visioni su alcune tematiche molto distanti: ma questo è un percorso obbligato anche se condizionato diversamente da chi li ha votati.
5stelle
Per gli elettori dei 5stelle, i più “puri”, già questa alleanza non era nelle ipotesi (ma pensavano che il movimento arrivasse al 50% dei voti?) e se i provvedimenti tradissero drasticamente le promesse elettorali, sarebbero pronti a fare marcia indietro. Dubito che i voti ex PD possano tornare alla partenza: probabilmente finirebbero nell’astensione! Ma il movimento ha questa spada di Damocle sulla testa e quindi il Governo dovrà velocemente (ben prima delle elezioni europee) produrre parte dei provvedimenti annunciati in campagna elettorale, pareggiando nel contempo l’attivismo di Salvini.
Ora si assiste ad un accerchiamento dei 5stelle attaccati da tutti in modo sovente puerile e vergognoso.
Lega.
Per gli elettori della Lega è diverso: in passato ne hanno viste di tutti i colori e buona parte di loro pone quale argomento principale la lotta contro l’immigrazione.
Salvini ha usato questo argomento in modo forte e abile e l’elettore più che valutare e approfondire i proclami si è affidato alla demagogia contenuta nei suoi discorsi. Nessuno si preoccupa di sapere quanti sono veramente le violenze perpetrate dai richiedenti asilo: dagli all’untore!
Nessuno ragiona sulla necessità di avere in Italia una forza lavoro che riempia vuoti lasciati dagli italiani che invecchiano con pochi figli.....
Il “salto” di Salvini, che ha avuto il coraggio di staccarsi da Berlusconi, è un percorso irreversibile o è solo una mossa momentanea? Nessuno, a parte gli attori principali, è in grado di rispondere a questa domanda. E’ naturale che Salvini voglia diventare il leader di tutto il centro-destra e che si stia preparando a ricoprire questo ruolo. E’ chiaro che senza Berlusconi Forza Italia scomparirà in un baleno e occorre avere la pazienza di aspettare.....
Per ora la posizione anti immigrati sta rendendo moltissimo alla Lega che gestisce la materia come se l’Italia fosse diventata preda dell’anarchia e del disordine: ogni altro argomento è scomparso. Tutto questo con la complicità dei media che non danno risalto alle cifre reali quasi avessero paura di contrastare la demagogia che spaventa un elettorato non più uso a filtrare le informazioni.
Pd.
Continua a comandare Renzi ed è così profondo il tunnel che il partito ha infilato che nessuno se ne propone veramente alla guida, cosciente della deriva senza fine cui pare destinato.
L’opposizione fatta verso la maggioranza è sovente palesamente demagogica; avrebbe magari senso se il Pd non avesse governato per tanti anni. L’elettore si domanda da quale pulpito arrivano queste polemiche e dove ha vissuto fino a ieri chi le propone.
Solo uomini nuovi, onesti e capaci, e disposti a spendersi per i “vecchi” ideali (non mettendo al primo posto la propria immagine), se si ritroveranno, potranno cambiare questa deriva. Tracce?
Quanta lontana è la sinistra dei militanti che lavoravano gratuitamente per la “causa” nei vari festival e convegni, nelle sezioni a dibattere di politica e di programmi, per mandare poi in parlamento le menti migliori. Un partito allo sbando dove i vari capetti puntano solo a salvare il proprio futuro politico (che presenta anche una dimensione economica...).
FI.
E’ inutile dilungarsi. Un partito personale destinato a sparire con chi l’ha creato e lo domina.
La questione quindi è molto semplice, per certi versi, ma complessa per altri.
Nuove elezioni a seguito del fallimento di questo governo sarebbero un danno enorme per Lega e 5stelle. Maggiormente per il movimento di Di Maio che raccoglie un elettorato che vi ha confluito alla ricerca di quei valori (soprattutto onestà e trasparenza) che non trovavano più in altre forze politiche (sinistra specialmente).
E’ un governo che parrebbe quindi condannato a durare: ma riusciranno Lega e 5stelle a produrre provvedimenti condivisi? A leggere i programmi elettorali parrebbe di no; ma le difficoltà a volte producono miracoli. Sulla questione migranti si troverà un equilibrio ma per l’Italia, aldilà della demagogia e della cavalcata di Salvini, questo è l’ultimo dei problemi, anche se, per il momento, porta voti in un paese sempre più sensibile alla demagogia e alle facili soluzioni.
Nel frattempo è l’economia a stagnare (chi si ricorda dei proclami di Renzi e renziani sull’Italia uscita dalla crisi?) e, in termini di occupazione, l’Italia è il fanalino di coda dell’Europa.
Delle riforme vere, la più importante ed urgente quella della giustizia, per ora non si parla granché. Salvini mostra i muscoli all’Europa (e qualcosa sicuramente porterà a casa..) sulle tematiche sensibili agli italiani (quella parte razzista e più facilmente presa dai proclami: come una novantina di anni fa) ma, alla lunga, occorrerà ben altro per tenere in casa i voti conquistati.
I problemi sono sempre gli stessi; ereditati da decenni di politica sconsiderata fatta da politici che hanno sempre guardato in primis alla propria sopravvivenza (e a quello della loro forza politica): deficit/pil sconsiderato e in crescita costante (quasi tutto dovuto ai Ministeri); apparato statale, e pubblico in genere, inefficiente che vive di privilegi; sistema giudiziario che non permette la sicurezza della pena e che scoraggia iniziativa privata e mortifica gli “affamati di giustizia” ridotti al rango di demagoghi e giustizialisti; sistema di istruzione (di ogni grado) inadeguato e pieno di rendite di posizione; mancanze di efficaci politiche economiche che rilancino l’economia; corruzione dilagante, sprechi folli che tolgono risorse agli investimenti.
E potremmo continuare per un bel pezzo....E con la cassa statale vuota!
Nel frattempo a livello mondiale ritorna la destra e il destino dell’umanità diventa incerto. In Africa dittatori che governano da decenni con la complicità di grandi stati europei depredano i loro paesi, arricchendosi e portando enormi risorse finanziarie all’estero, mentre il loro popolo emigra per fuggire alla fame e alla mancanza di libertà. Ma l’Europa, Italia compresa, chiude gli occhi e osanna i dittatori. Business is business!
Un’Europa orba dei Padri Fondatori i cui figli si dimostrano incapaci di seguire e sviluppare i sogni dei padri, chiusi come sono in limitate politiche egoistiche nazionali che impediscono il completamento della costruzione europea.
Come affermava Tindemans: edificio incompiuto alla lunga rischia il crollo!
Il Papa è rimasto solo nella battaglia migranti e non c’è un leader che abbia il coraggio di dire che sono necessari interventi di aiuto colossali (primo quello di non sostenere le dittature che depredano gli stati e uccidono gli oppositori) da parte di tutti gli stati sviluppati per tamponare una situazione sempre più esplosiva e umanamente vergognosa.
Operazioni che si sarebbero dovute fare decenni indietro; se non alto per risarcire (in piccola parte) quello che le potenze occidentali hanno per secoli depredato nei paesi del terzo mondo.
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