Un ciclo di incontri e un corso dal mese di marzo presso l’APM di Saluzzo a cura del Dipartimento di Musica e Cultura Occitana
Il mese di marzo presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo il Dipartimento di Musica e Cultura Occitana organizza due cicli di incontri dedicati alla musica e alla danza. Il primo di intitola “Parole in musica”, è un ciclo di 8 incontri sulla musica occitana e intende dare una panoramica della varietà di proposte che su questo argomento vengono offerte da creativi di diverse provenienze e motivazioni. La caratteristica principale della rassegna è che intende dare spazio alle parole che accompagnano la musica, parole della tradizione, parole della nuova composizione.
Questo corso si tiene sempre di venerdì dalle ore 21 ed inizia il primo di marzo con una lezione introduttiva su elementi di etnomusicologia, una introduzione alla storia e al funzionamento degli strumenti della musica occitana con la docenza di Flavio Giacchero. L’8 marzo sarà la volta di Dino Tron che presenta e commenta il film “Bodega buf de vida: la cornamusa del Languedoc” di Sophie Jacques. Il lavoro è frutto di una lunga ricerca, racconta la storia di questo strumento emblematico della Montagna Nera che accompagna le pene e ritma le gioie e i grandi avvenimenti della vita di questo luogo. Il terzo appuntamento della rassegna è il 15 marzo e presenta il lavoro discografico del gruppo La Mesquia, un progetto musicale che applica la nuova composizione alle danze della tradizione occitana. Tra i componenti del gruppo Remo Degiovanni ha composto parecchi nuovi testi e sarà interessante sentire il suono della lingua contemporanea che accompagna testi ballabili.Il 22 marzo toccherà al gruppo varaitino Trigomigo che presenta un interessante lavoro di reinterpretazioni di testi tradizionali della Valle tra cui i celebri “Barbo Tisto Pasquer” di Batistin Galion di Bellino e “Vouai que rigoulado!”attribuito a Barba Bernardin Levet, tutti e due di Bellino.
Il mese di marzo è terminato e già abbiamo messo nel nostro bagaglio di ascoltatori un buon numero di conoscenze diversificate legate al mondo delle composizioni musicali in lingua occitana. Magari qualcuno si è già appassionato, un’emozione nuova gli ha sfiorato il cuore e forse presto si metterà anche lui a creare nella lingua d’oc.
La rassegna prosegue il cinque aprile con Dario Anghilante che presenta il compositore Masino Anghilante. Nato a Sampeyre Masino Anghilante è stato il primo compositore moderno in lingua occitana delle nostre valli. Tutto inizia nel 1962 con “Charamaio mai” e ha continuato fin ai giorni nostri con decide di composizioni. Autore riconosciuto e insignito tra l’altro nel 2006 del prestigioso premio Testimoni della Cultura Popolare.
Il 12 aprile sarà la volta di Aire de Prima che accompagnerà il pubblico in un viaggio alla scoperta del canto occitano e delle canzoni più significative del suo repertorio da “ Sem montanhòls” a “Arieja mon país” da “Adius a la Val d’Aran” a “Sem mai de prima”. E’ stato il gruppo testimonial de “L’Occitània a pè” e dell’appello “Lenga d’òc patrimòni mondial de l’Umanitat”. Il 19 aprile per contro la rassegna si rivolgerà ad un territorio e ad una comparazione musicale più vasta con la presentazione del libro di Marco Stolfo “Occitani, Friuli, Europa: la mia lingua suona il rock” e del cd che lo accompagna. E’ una serata davvero imperdibile dedicata a tutti coloro che vogliono capire meglio il fenomeno della nuova musica occitana collegata ad un fenomeno che ha accompagnato il percorso di altri territori quali ad esempio quello friulano. E si arriva così il 3 maggio alla fine del ciclo di incontri con Simone Lombardo e La Ramà che presentano “Mascharias”: la nuova creazione occitana, comporre e musicare una leggenda, la nascita di una narrazione sonora.
E passiamo al corso “Viaggio nelle danze dell’Occitania”. Si terrà tutti i lunedì ad iniziare dal 4 marzo dalle ore 20,30 alle ore 22 con gli insegnanti: Flora Sarzotti e Mario Proietto dell’Associazione J O’Leari di Torino e con il musicista Gabriele Ferrero. Il corso è rivolto a tutti quelli che amano il ballo folk e che desiderano approfondire la conoscenza del ricco e vario patrimonio di danze di alcune regioni dell’area occitana in Italia e Francia. L’intento è quello di esaminare alcune delle più belle e conosciute bourrées del Berry e dell’Auvergne con un lavoro sulle coreografie e sullo stile, alcuni rondeus della Guascogna, studio di branles, rondas e rondeus, il rigodon del Delfinato. Verranno anche prese in considerazione le danze della Valle Varaita e del Delfinato. Il corso vuole anche mettere in relazione queste danze con la storia della danza in Europa, evidenziando connessioni e divergenze esistenti. Un lavoro affascinante che prende in considerazione quindi anche delle danze antiche per mostrare come ci sia sempre stata una sorta di dialogo e di scambio tra il mondo delle danze “colte” e quello delle danze “popolari” nonostante le evoluzioni diverse che hanno avuto i due ambiti.
Informazioni: Apm tel. 0175.47031 apm@scuolaapm.it
Gabriele Ferrero: 3474184372
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