Ideata da Giorgio Diritti e Fredo Valla, con la collaborazione di OffiCine di Milano e Aranciafilm di Bologna, nasce ad Ostana (alta valle Po) una scuola di cinema. L’iniziativa attinge risorse da istituzioni, fondazioni e sponsor privati e trova nel progetto comunale di ristrutturazione della Borgata S. Antonio (Miribrart) di Ostana il luogo e le strutture in cui svilupparsi. Il nome, L’AURA, si ispira a “L’aura fai son vir”, titolo occitano de “Il vento fa il suo giro”, il film pluripremiato molto noto anche tra il pubblico delle Valli, per essere stato il primo ad usare la lingua occitana nei dialoghi.
Il corso, in fase di definizione, partirà ad aprile del 2013 con la durata di circa tre mesi. Sarà un vero e proprio laboratorio con l’obiettivo di fornire competenze specifiche a giovani aspiranti filmmaker, attraverso moduli integrati che affronteranno la filiera di realizzazione di un film documentario: dall’ideazione alla scrittura, dalle riprese al montaggio. Il percorso formativo si concluderà con la produzione di uno o più documentari sul tema individuato (giovani e lavoro).
Il workshop si rivolge a tutti coloro che desiderano approfondire la professione di filmmaker, inteso come figura che unisce ruoli e competenze diversi, attraversando le tappe che portano alla realizzazione di un film.
Nello specifico si rivolge alle figure professionali di registi, sceneggiatori, operatori (direttori della fotografia, fotografi), tecnici del suono, montatori che abbiano già avuto esperienza nel campo cinematografico, audiovisivo, fotografico.
Si svolgerà per la prima parte (scuola di scrittura) in forma residenziale a Ostana mentre per la seconda parte (realizzazione riprese) è previsto che gli studenti possano realizzare le proprie opere nei luoghi sul territorio italiano scelti in base alle storie individuate. Questa fase sarà organizzata prevedendo incontri di verifica periodici con il Supervisore Artistico (Giorgio Diritti) e il Coordinatore (Fredo Valla) a Milano. La terza fase (montaggio e finalizzazione) si svolgerà completamente a Milano presso OffiCine: gli studenti potranno montare i propri lavori e partecipare attivamente alla finalizzazione sotto la guida di un docente montatore e di esperti di color correction, montaggio suono, mix audio.
Tra le domande pervenute (inizio iscrizioni gennaio 2013) saranno selezionati sedici “studenti”. Ai candidati si chiede di presentare con il curriculum una storia sul tema “giovani e lavoro”, che successivamente potrà essere scelta e sviluppata in forma cinematografica.
GIOVANI E LAVORO - Fannulloni e sfortunati, questi i termini più usati quando si parla di giovani. Immersi nell’epoca delle passioni tristi dove il futuro non è più una promessa, sono figli di una società dominata dal consumismo e dal marketing. Fragili e spavaldi, mostrano forme di emancipazione molto forti, ad esempio nel campo della sessualità e della comunicazione, ma celano grandi fragilità. Vivono spesso da cassa integrati delle loro famiglie; rispondono a questionari, passano da un colloquio all’altro, si aggrappano a lavori provvisori, poco per volta rinunciano ai loro sogni. Ma il tema “giovani e lavoro” non si esaurisce nella fotografia di una generazione sfiduciata, pessimista e forzatamente immobile. Ci sono i molti racconti di chi un lavoro se l’è creato da solo, partendo dalle proprie passioni o dall’intuito che li ha portati a individuare prima e a sviluppare poi le potenzialità di un territorio e delle tradizioni che lo contraddistinguono. Non se ne parla spesso, non alimentano il dibattito: quasi si avesse il timore di diminuire la percezione negativa della crisi e, al tempo stesso, di contrapporre due fazioni di giovani; come se non fossero, invece, due facce della stessa povera medaglia.
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