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Monviso: la montagna simbolo si racconta

Monviso: la montagna simbolo si racconta. La Montagna tra Illuminismo e Romanticismo (N.3)

Lo Vísol: la montanha símbol se còntia. La montanha entre l’illuminisme e lo romanticisme (n. 3)

di Sergio Beccio

Monviso: la montagna simbolo si racconta. La Montagna tra Illuminismo e Romanticismo (N.3)
italiano

Nel ‘700 illustri scienziati, naturalisti, geologi, geografi animati da razionalità illuministica, rivolgono le proprie ricerche allo studio sistematico delle Alpi per meglio comprenderne la nascita e l’ evoluzione, affascinati dalle forze messe in gioco dalla Natura. Con la prima ascensione al Monte Bianco nel 1787 di Jaques Balmat e Michel Gabriel Paccard, sostenuta dal naturalista francese Horace Bénédict de Saussure nasce ufficialmente l’Alpinismo e, all’inizio dell‘800, interviene un nuovo sentimento romantico ad ispirare gli alpinisti: “agli scienziati si affiancano uomini di lettere e d’arte influenzati dalle eredità intellettuali di Albrecht von Haller o di Jean-Jacques Rousseau scoprendo nei luoghi la bellezza dei ghiacciai e delle cascate, degli orridi e delle vertiginose vette. La percezione estetica evolve dal pittoresco al sublime (fig. 1). Prende piede la moda del Grand Tour attraverso le Alpi”1 verso spazi dell’immaginazione e dell’emozione irrinunciabili per l’aristocrazia del tempo e autorevoli intellettuali quali Goethe, Dumas, Sthendal, Byron, Shelley, Leslie Stephen, Whymper (fig. 2) e Ruskin che nel suo volume “Modern Painters definisce le montagne “Cattedrali della terra” sottolineando che “Le montagne sono l’inizio e la fine di tutto lo scenario naturale e i miei affetti sono completamente legati ad esse e alle forme del paesaggio sottostante che ad esse conduce” (fig. 3). Una nuova attenzione viene rivolta ai territori alpini che si trasformano in luoghi di ricerca e studio, quindi di intima introspezione di intellettuali che con la scoperta dei grandi paesaggi alpini affrontano anche le superstizioni che stroncavano ogni desiderio di ascensione nei valligiani impegnati a condurre una non sempre facile vita di agricoltori, allevatori di ben pochi capi animali, impegnati nella gestione di un territorio non facile per le attività umane.

Gente del Monviso: da allevatori, contadini e cacciatori ad albergatori e guide alpine

Nel momento in cui Torino diviene capitale del Regno d’Italia gli alpinisti inglesi proseguono la loro conquista delle vette delle Alpi. L’arco alpino diviene veramente il “playground of Europe“, secondo la definizione di Leslie Stephen, e molti inglesi si avvicinano al Monviso: James David Forbes, glaciologo, compie il primo Giro di Viso nel 1839, John Murray pubblica nel 1840 la prima guida turistica della Svizzera e delle Alpi occidentali, (John Ball pubblicherà nel 1879 una curatissima “Guida delle Alpi Cozie”) fino alla fatidica data del 30 agosto 1861 quando William Mathews compie la prima ascensione (ad oggi conosciuta) del Monviso (fig. 4).

Sui territori del Monviso esistevano già delle Guide, una di queste, certo Antonio Perotti aveva accompagnato Carlo Alberto alla Grotta del Rio Martino a Crissolo nel 1828 e, nel 1836, accompagna il futuro Vittorio Emanuele II in un sopralluogo al Buco di Viso. Sicuramente esistevano Guide e Spalloni che percorrevano i sentieri verso la Francia e, soprattutto, esistevano montanari che per migliorare i magri proventi di un’avara agricoltura di montagna integravano le proprie attività con la caccia in alta quota: questi erano i migliori conoscitori del territorio alpino che fino ad allora non aveva destato l’interesse delle popolazioni per l’impossibilità di trarne un qualche beneficio economico quando non dissuasi da inquietanti racconti di sventure, superstizioni e malefizi che avrebbero colpito chi avesse osato sfidare la vetta.

In questo decennio tra il 1861, caratterizzato dall’ascensione inglese al Monviso di William Mathews, da quella di Francis Fox Tuckett nel 18622 e dalla successiva di Quintino Sella nel 1863, con le prime Guide Alpine della Valle Varaita3, fino ad arrivare al 1874, anno in cui si riuniscono gli Alpinisti Italiani per il VII Congresso a Crissolo per una visita alle Sorgenti del Po (fig. 5), cambia sostanzialmente il paradigma dello sviluppo nelle alte valli del Monviso: nascono le prime riconosciute Guide tra la Valle Pellice, la Valle Po e la Valle Varaita. Gli abitanti da Contadini, Agricoltori e Allevatori (quando non Contrabbandieri) si trasformano in Guide e Albergatori, in una rinascita socio-economica e professionale senza eguali, segno di una imprenditorialità pronta a cogliere le occasioni che la scoperta della Montagna, dell’Alpinismo e del Turismo stavano offrendo grazie all’interesse verso le Alpi prima di una borghesia benestante e poi di sempre più ampie fasce sociali. Così nasce nel 1874 l’Albergo Rifugio del Pian del Re per merito dei Fratelli Genre Doga che varano, sul lago Fiorenza, una imbarcazione per scopi turistici, “La Fiorentina”, con il contemporaneo fiorire di nuovi esercizi che trasformano Crissolo nel polo di attrazione più importante per le attività legate al Monviso (fig. 6,7,8).

Michele Re, la prima guida della Valle Po

Michele Re (Venturino), trovatello adottato dalla Famiglia Re della frazione di Calcinere di Paesana fu la prima guida della Valle a salire sul Monviso con l’avv. Simondi di Barge il 1° settembre 1864 e solo sei anni più tardi verrà definita come “la miglior guida al Monviso” dal conte Carlo Pensa di Marsaglia. Nel 1874 era già un punto di riferimento famoso e vantava ben 18 ascensioni al Monviso tanto che il suo nome è il primo che compare nell’elenco delle Guide Alpine in occasione del VII Congresso degli Alpinisti riuniti a Crissolo.

Il Monviso però non fu solo il luogo dell’alpinismo e del turismo, nel 1877, infatti, come riportata dalla Guida Alpina Paolo Gilli in un suo prezioso testo, Michele Re e suo figlio Battista, gestori nella frazione Calcinere di Paesana di un esercizio dal significativo nome “Locanda del cacciatore di camosci”, accompagnano sulla vetta del Monviso il 23-24 agosto 1877 Giovanni Giolitti, futuro primo ministro del Regno Sabaudo,” e il dott. Angelo Mosso (titolare della cattedra di Fisiologia a Torino nel 1879) (fig. 9), compiendo i primi esperimenti strumentali di fisiologia d’alta quota. Alcuni anni dopo il dott. Angelo Mosso scriverà un volume dal titolo “La fisiologia dell’uomo sulle Alpi”, un testo fondamentale per la medicina italiana sulla fatica e la respirazione in alta quota (fig. 10). Il Monviso non è solo il playground of Europe, ma diviene luogo di ricerca scientifica e di sperimentazione di notevole interesse per il mondo accademico italiano (fig. 11).

Si rivolgono all’alpinismo in questi anni cruciali le grandi Guide Storiche del Monviso e di Crissolo diventando veri professionisti della Montagna e il 4 agosto 1880 viene pubblicato sulla Gazzetta di Saluzzo il primo Regolamento Sezionale per iniziativa di Genre “Doga” e dei Fratelli Pilatone, abili imprenditori per il turismo dell’alta valle Po di quel periodo storico. Anni cruciali che determinarono una trasformazione urbanistica sostanziale di Crissolo, il paese delle Guide Alpine del Monviso (fig. 12).

Fig. 1 - Copertine tratte dalla collana “I Licheni” – Vivalda Editori.

Fig. 2 - Ritratto di Edward Whymper abile illustratore autore della prima ascensione del Cervino.

Fig. 3 - Castello di Chateau Queyras disegnato da E. Whymper (archivio S. Beccio).

Fig. 4 - William Mathews (Biblioteca Nazionale CAI).

Fig. 5 - Bartolomeo Gastaldi (Centro di Documentazione Museo Nazionale Montagna - CAI - Torino).

Fig. 6 - Vittorio Besso, Albergo Alpino. Pian del Re – 1874 post., stampa all’albumina (Centro di Documentazione Museo Nazionale Montagna - CAI - Torino).

Fig. 7 - Vittorio Besso, In barca sul Lago Fiorenza ai piedi del Monviso (Alpi Occidentali, 1882), (Centro di Documentazione Museo Nazionale Montagna - CAI - Torino).

Fig. 7bis - La Fiorentina (Archivio C. Colomba).

Fig. 8 - Alle Sorgenti del Po, Crissolo, Pian del Re, Escursione in occasione del VII congresso degli Alpinisti Italiani. – 1874 - Stampa all’albumina, (Centro di Documentazione Museo Nazionale Montagna - CAI - Torino).

Fig. 9 - Il dott. Angelo Mosso (Archivio Scientifico Tecnologico dell’Università di Torino – Fondo Angelo Mosso).

Fig. 10 - Il dott. Angelo Mosso e l’Ergografo (Archivio Scientifico Tecnologico dell’Università di Torino – Fondo Angelo Mosso).

Fig. 11 - Rilevamenti del battito cardiaco eseguiti da Angelo Mosso sui suoi compagni tra cui Giovanni Giolitti (Archivio Scientifico Tecnologico dell’Università di Torino – Fondo Angelo Mosso).

Fig. 12 - Giuseppe Berardo, Grande Albergo del Gallo di Pilatone, 1880 ca., (Centro di Documentazione Museo Nazionale Montagna - CAI - Torino).

1 Enrico Camanni – Storia delle Alpi, EDIZ. BIBLIOTECA DELL’IMMAGINE - 2017

2 Tuckett fu accompagnato in vetta dal portatore Bartolomeo Peyrot di Bobbio Pellice.

3 Giuseppe Bodoin e Raymondo Gertoux di Casteldelfino, Perin Esprit e Giovanni Battista Abbà ”Pigeon” di Verzuolo.

occitan

Ental ‘700 d’illustres scienciats, naturalistas, geòlogs e geografs animats da una racionalitat illuminística, adreçon lor recèrchas a l’estudi sistemàtic de las Alps per n’en compréner mielh la naissença e l’evolucion, fascinats da las fòrças butaas en juec da la Natura. Abo la premiera ascencion al Mont Blanc ental 1787 de Jaques Balmat e Michel Gabriel Paccard, sostengua dal naturalista francés Horace Bénédict de Saussure, nais oficialament l’Alpinisme e, al començament dal ‘800, interven un nòu sentiment romàntic a inspirar lhi alpinistas: “ai scienciats s’arrambon d’òmes de letras e d’art influençats da lhi eretatges intellectuals de Albrecht von Haller o di Jean-Jacques Rousseau en descurbent enti luecs la belessa di glaciers e des cascadas, des combas e des cimas vertiginosas. La percepcion estética evòlv dal pitorèsc al sublim (fig. 1). Pren pè la moda dal Grand Tour a travèrs las Alps1 vèrs d’espacis de l’imaginacion e de l’emocion irrinonciables per l’aristocracia dal temp e d’importants intellectuals coma Goethe, Dumas, Sthendal, Byron, Shelley, Leslie Stephen, Whymper (fig. 2) e Ruskin, que dins son volum “Modern Painters” definís las montanhas de “Catedralas de la tèrra” en solinhant que “las montanhas son lo començament e la fin de tot lo scenari natural e mon affeccion es liaa completament a elas dal païsatges en dessot que mena a elas” (fig 3). Una nòva atencion ven portaa sai territòris alpins que se transformon en de luecs de recèrcha e d’estudi, donca d’íntima introspeccion d’intellectuals que abo la descubèrta de grands païsatges alpins afronton decò las supersticions que brisavon qual se sie envea d’ascension dins la gent de la valada, ocupaas a menar una vita ren totjorn fàcila d’agricultors, enlevaires de ben gaire de bèstias e ocupaa dins la gestion d’un territòri ren fàcil per las activitats umanas.


Gent dal Vísol: da enlevaires, païsans e chaçaors a aubergistas e guidas alpinas


Al temp que Turin deven capitala dal Rènhe d’Itàlia lhi alpinistas anglés contunion lor conquista des cimas de las Alps. L’arc alpin deven da bòn lo playground of Europe (terren de juec de l’Euròpa), second la definicion de Leslie Stephen, e ben d’anglés s’apròchon al Vísol: James David Forbes, glaçiòlog, complis lo premier Vir dal di Vísol ental 1839, John Murray pública ental 1840 la premiera guida torística de la Soïssa e des Alps Occidentalas (John Ball publicarè ental 1879 una mai que soanhosa “Guida delle Alpi Cozie”) fins a la fatídica data dal 30 d’avost dal 1861, quora William Mathews complís la premiera ascension (encuei conoissua) dal Vísol (fig. 4).


Sus lhi territòris dal Vísol existion já de guidas. Una d’aquestas, un cèrt Antonio Perotti, avia acompanhat Carlo Alberto a la Balma dal Riu Martin a Criçòl ental 1828 e ental 1836 lo futur Vittorio Emanuele II dins un sobreluec al Pertús dal Vísol. De segur existion de guidas e de contrabandiers que percorrion lhi viòls vèrs la França e, sustot, existion de montanhards que per melhorar lo maigre profit de un’agricultura de montanha avara integravon lors activitats abo la chaça en autituda: aquilhi eron lhi melhors entenditors dal territòri alpin, que fins a alora avia ren suscitat l’interès des populacions per l’impossibilitat de ne’n tirar un qualque benefici econòmic e de bòts esbarruaas da d’inquietants racònts de malas sòrts, supersticions e maleficis que aurion colpit qui auguesse encalat esfidar la cima.


Dins aqueste decènni, entre lo 1861, caracterizat da l’ascension al Vísol de l’anglés William Mathews, d’aquela de Francis Fox Tuckett ental 18622 e da la successiva de Quintino Sella ental 1863, abo las premieras guidas alpinas de la Val Varacha3, fins a arribar al 1874, an que se reünisson lhi Alpinisti Italiani per lo VII Congrès a Criçòl per una vísita a las Sorgents dal Pò (fig. 5), chambia substancialament lo paradigma dal desvolopament des autas valadas dal Vísol: entre la Val Pélitz, la Val Pò e la Val Varacha naisson las premieras guidas reconoissuas. Da païsans, agricultors e enlevaires (o bèla contrabandiers), lhi abitants se transformon en de guidas e d’aubergistas dins una renaissença sòcio-econòmica e professionala sensa egals, senh de un’imprenditorialitat prompta a agantar l’oportunitat que la descubèrta de la montanha, de l’alpinisme e dal torisme eron en tren d’ofrir gràcias a l’interès vèrs las Alps derant d’una borgesia benestanta e puei de faissas socialas sempre pus amplas. Coma aquò ental 1874 nais l’Albergo Rifugio del Pian del Re per mérit di fraires Genre Doga, que lançon sal lac Fiorenza un’imbarcacion per de fins torísticas, “La Fiorentina”, abo entrementier lo florir de nòus exercicis que transformon Criçòl dins lo pòle d’attraccion mai important per las activitats liaas al Vísol (fig. 6,7,8).


Michele Re, la Premiera guida de la Val Pò


Michele Re (Venturino), mainat trobat adoptat da la familha Re de la ruaa de Chaucineras de Païsana, foguet la premiera guida de la valada a montar sal Vísol abo lo 1° de setembre dal 1864 l’avocat Simondi de Barge e ren que sieis ans après venerè definit coma “la miglior guida al Monviso” dal cont Carlo Pensa di Marsaglia. Ental 1874 era já un òme estimat e vantava ben 18 ascensions al Vísol tant que son nom es lo premier qu’apareis dins la lista des guidas alpinas en ocasion dal VII Congrès de lhi Alpinistas rechampats a Criçòl.

Mas lo Vísol es pas masque estat lo luec de l’alpinisme e da torisme. Ental 1877, de fach, coma repòrta la guida alpina Paolo Gilli dins un siu tèxte preciós, Michele Re e son filh Battista, gestors dins la ruaa de Chausineras d’un exercici dal nom significatiu “Locanda del cacciatore di camosci”, lo 23-24 agosto 1877 acompanhon en poncha dal Vísol Giovanni giolitti, futur Premier Ministre dal Rènhe Sabaude, e lo doctor Angelo Mosso (titolar de la càtedra de Fisiologia a Turín ental 1879) (fig. 9), en complient lhi premiers experiments instrumentals de fisiologia en autituda. Qualqui ans après lo doctor Angelo Mosso escriverè un volum dal títol “La fisiologia dell’uomo sulle Alpi”, un tèxt fondamental per la medecina italiana sus la fatiga e la respiracion en autituda (fig. 10). Lo Vísol es pas masque lo playground of Europe, mas deven un luec de recèrcha scientífica e d’experimentacion de remarcable interès per lo mond acadèmic italian (fig. 11).

Dins aquilhi ans crucials abòrdon l’alpinisme las grandas Guidas Istòricas dal Vísol e de Criçòl, en devenent de vers professionistas de la Montanha, e lo 4 d’avost dal 1880 ven publicat sus la Gazzetta di Zaluzzo lo premier Regolmento Sezionale per iniciativa de Genre “Doga” e di fraires Pilatone, àbils imprenditor per lo torisme de l’auta Val Pò d’aquel periòde istòric. D’ans crucials que an determinat una transformacion urbanística substanciala de Criçòl, lo país des Guidas Alpinas dal Vísol (fig. 12).



Fig. 1 – Cubertinas tiraas da la colana “I Licheni” – Vivalda Editori.

Fig. 2 – Retrach de Edward Whymper, àbil illustrator autor de la premiera ascension al Cervin.

Fig. 3 – Chastèl de Chateau Queyras dessenhat da E. Whymper (arquivi S. Beccio).

Fig. 4 - William Mathews (Biblioteca Nazionale CAI).

Fig. 5 - Bartolomeo Gastaldi (Centro di Documentazione Museo Nazionale Montagna - CAI - Turin).

Fig. 6 - Vittorio Besso, Albergo Alpino. Pian del Re – 1874 post., Estampa a l’ albumina (Centro di Documentazione Museo Nazionale Montagna - CAI - Torino).

Fig. 7 - Vittorio Besso, In barca sul Lago Fiorenza ai piedi del Monviso (Alpi Occidentali, 1882), (Centro di Documentazione Museo Nazionale Montagna - CAI - Torino).

Fig. 7bis - La Fiorentina (Archivio C. Colomba).

Fig. 8 - Alle Sorgenti del Po, Crissolo, Pian del Re, Escursione in occasione del VII congresso degli Alpinisti Italiani. – 1874 - Estampa a l’albumina, (Centro di Documentazione Museo Nazionale Montagna - CAI - Turin).

Fig. 9 - Il dott. Angelo Mosso (Archivio Scientifico Tecnologico dell’Università di Torino – Fondo Angelo Mosso).

Fig. 10 - Il dott. Angelo Mosso e l’Ergografo (Archivio Scientifico Tecnologico dell’Università di Torino – Fondo Angelo Mosso).

Fig. 11 – Relevaments dal ritme cardiac complias da Angelo Mosso sus si companhs entre lhi quals Giovanni Giolitti (Archivio Scientifico Tecnologico dell’Università di Torino – Fondo Angelo Mosso).

Fig. 12 - Giuseppe Berardo, Grande Albergo del Gallo di Pilatone, 1880 ca., (Centro di Documentazione Museo Nazionale Montagna - CAI - Turin).

1 Enrico Camanni – Storia delle Alpi, EDIZ. BIBLIOTECA DELL’IMMAGINE - 2017

2 Tuckett foguet acompanhat en cima dal portaire Bartolomeo Peyrot de Buebi.

3 Giuseppe Bodoin e Raymondo Gertoux de Chasteldelfin, Perin Esprit e Giovanni Battista Abbà ”Pigeon” de Verzòl.




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