Nel cammino di scoperta del francoprovenzale che stiamo intraprendendo, ci siamo posti l'obiettivo di dare forma e contenuto a una definizione che rischia di rimanere oscura e priva di concretezza. Abbiamo guardato alle sue origini “accademiche”, alla sua situazione linguistica e geografica, alle prime fonti scritte, all'onomastica maschile e femminile e alle montagne che ne caratterizzano il territorio.
Ora vogliamo guardare al francoprovenzale secondo una prospettiva del tutto inedita, specie in riferimento alle lingue minoritarie e, più in generale, alle lingue prettamente orali: i nuovi media quali veicolo linguistico e strumento di conoscenza e conservazione.
In tempi in cui lo stato di salute del francoprovenzale, seppur con le dovute distinzioni, è tutt'altro che buono a causa di una costante perdita di parlanti e di un forte disinteresse nella grande opinione pubblica, potrebbe sembrare strano e quasi inutile “scomodare” i nuovi mezzi di comunicazione per garantirne la sopravvivenza.
Tuttavia proprio in essi è racchiusa la chiave del successo del nostro lavoro. Senza il grande contributo che può venire dall'uso dei siti internet, di skype, di facebook e di whatsapp, non solo non se ne potrebbe sfruttare l'estrema praticità ma, soprattutto, si rischierebbe di limitare il target di persone interessate o potenzialmente sensibili a questi temi. Inoltre è bene ribadire la quasi totale assenza di materiale online legato all’ambito francoprovenzale così come di strumenti e di sistemi informatici atti a garantire la possibilità di operare efficacemente sulla lingua in termini di conservazione, di restituzione, ma anche di creazione e diffusione oltre i confini stessi dell’area. In questo consiste la vera innovazione del lavoro svolto dagli Sportelli Linguistici della Città Metropolitana di Torino, i quali dedicano una buona parte della loro attività alla cura di questi canali comunicativi. Se il sito internet è ormai conosciuto e fruito anche dai membri delle generazioni non direttamente interessate dalla recente evoluzione dei nuovi media, l'utilizzo di skype, facebook e whatsapp rischia di trovare ancora alcune resistenze e diffidenze. Da qui siamo partiti per diffondere la lingua perché il vero segreto del suo mantenimento riposa proprio nel suo uso diffuso e continuativo.
Che cosa fanno gli Sportelli in tal senso?
Una parte preponderante del lavoro è stata dedicata, specie negli ultimi tre anni, alla compilazione di un'importante raccolta lessicale delle varietà francoprovenzali della Città Metropolitana di Torino e, da questo Trezor de la Leinga, è scaturito il lavoro dell'Atlante Sonoro su 100 parole chiave del francoprovenzale. Proprio in questa attività, oltre alla presenza delle varie forme geolinguistiche di uno stesso lemma, si è provveduto a corredare il tutto con una serie di microinterviste fatte a testimoni della lingua e a una breve descrizione etimologica di ciascuna parola chiave. Il lavoro è dunque consistito nella raccolta delle parole grazie alla collaborazione di parlanti del territorio e tutte queste sono state singolarmente introdotte nel Trezor con l’inserzione della definizione o della traduzione e di un apparato fraseologico. Questo grande impianto di conoscenze è disponibile sul sito internet dell'associazione Chambra d'Oc, coordinatrice dei progetti in seno alla L. 482/99 per la Città Metropolitana di Torino.
La sinergia tra forme comunicative diventa fondamentale per la costruzione di un corpus linguistico ampio ed esaustivo. Penso soprattutto alla compresenza di materiale audio e video con apparati testuali e iconografici, penso inoltre alla disponibilità online di manuali gratuiti per l'apprendimento della lingua al di là dell'attivazione di corsi sul territorio. Tutte queste possibilità sono realizzabili proprio grazie a un uso intelligente dei mezzi di comunicazione. Il sito internet diventa dunque un grande archivio di informazioni dove trovare strumenti per lo studio e per l'avvicinamento alla lingua e alla cultura minoritarie, ma anche per rimanere costantemente aggiornati sulle attività proposte dagli Sportelli e dai loro operatori.
Di più recente costituzione è il gruppo di facebook Sportelli Linguistici Francoprovenzale Occitano Francese sul quale si possono trovare tutte le informazioni legate alle attività, le immagini delle iniziative, gli aggiornamenti e le comunicazioni e, da poche settimane, alcuni video in diretta streaming che consentono di promuovere eventi specifici e di fornire vere e proprie lezioni di lingua online. Questo permette ai fruitori di facebook di poter ritrovare facilmente tutto il materiale e tutte le iniziative che vengono fatte dagli Sportelli. Al gruppo aderiscono tutti gli interessati ma soprattutto agli amministratori locali, ai funzionari comunali e metropolitani e a tutti coloro che hanno già aderito a animazioni con gli sportellisti. Non va dimenticata la presenza della pagina, costantemente aggiornata, dell’associazione Chambra d’Oc e della corrispettiva Tsambra Francoprovensal che si occupano della divulgazione delle animazioni territoriali e di mantenere sempre vivo l’interesse verso le lingue occitana e francoprovenzale.
Anche skype e whatsapp vengono costantemente usati, in particolare per agevolare l'azione dei singoli sportellisti e per dialogare con tutti gli attori del territorio che collaborano nella realizzazione dei vari progetti linguistici e culturali.
Siamo convinti che questa sia la strada giusta e che non sia più possibile procrastinare l'appuntamento con il futuro, appuntamento al quale sono attese anche le nostre minoranze linguistiche.
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