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LOU MEDALHOUN

LOU MEDALHOUN

libro curato da Marco Rey

italiano

Si dice che ci sia un tempo per le fiabe e le leggende, un tempo in cui è bello credere, specie per i più piccini, che possa esistere un mondo fantastico e magico, in cui è lecito che tutto possa accadere. Lo spazio per la fantasia è sconfinato e le situazioni realizzabili innumerevoli. Poi questo tempo lentamente si trasforma, l’immaginazione e la magia sbiadiscono per essere totalmente sostituite dalla realtà della vita adulta, dalle responsabilità, dalle difficoltà e da una società moderna che non lascia spazio al ricordo della magia.

Eppure, proprio in tempi come questi, quasi controcorrente, (ri)nascono esperimenti letterari che riportano in vita mondi fiabeschi e favolosi, al confine con la realtà, ma non completamente sconnessi da questa: è la scommessa (più che riuscita) del libro di Marco Rey, “Lou Medalohun”, che, con sapiente perizia, mescola ingredienti che richiamano la vita trascorsa del nostro territorio montano, la ricca tradizione popolare fatta di miti e leggende, i valori genuini ed autentici da proteggere e trasmettere e la voglia di comunicarli ai lettori in modo diretto e semplice attraverso 8 racconti, alcuni totalmente inventati e altri realmente accaduti.

Chi è Marco Rey?

Attualmente sindaco del Comune di Giaglione, di lui si possono dire molte altre cose: papà, nonno, cultore di cultura locale, scrittore di guide escursionistiche e didattiche sul territorio, organizzatore di eventi culturali, imprenditore, contadino e gestore (con la moglie Giuseppina) de la Mèizoun de Barbamarc, alpinista e montanaro. Un unico denominatore comune: l’amore per la terra giaglionese.

Come nasce l’idea di questo libro?

Sai, in realtà non si tratta di un libro venuto fuori dal niente, scrivo quando sono ispirato e questi lavori erano nel cassetto, aspettavano il momento giusto. Sicuramente qualcosa che avrei voluto realizzare e pubblicare perché la realtà vissuta dai nostri avi, sulla montagna giaglionese, non si perda nell’oblio del tempo, ma con questi racconti si possa gustare l’atmosfera del tempo, questi racconti siano di insegnamento e formazione.

C’è una tipologia di pubblico in particolare che hai privilegiato?

Direi di no, la forma stessa del racconto è stata pensata per raggiungere in modo diretto e vivace, ma molto profondo, tutte le tipologie di lettori, soprattutto quelli più giovani a cui è affidato, secondo me, il compito di recuperare e custodire le memorie, le tradizioni, gli insegnamenti che cerco di trasmettere, racchiusi nel libro.

Parlaci del titolo… lou medalhoun: nel libro hanno molto valore gli oggetti come gli animali, ero indeciso se utilizzare, Grigio, il nome di un cavallo protagonista di un racconto e poi ho scelto Lou medalhoun.

Medaglione totem che sconvolgerà la vita di Agostino. Regalo ricevuto da Agostino in un cimitero da una presenza magica. Nel racconto troviamo dei fatti che nella società del tempo scorrevano nel quotidiano e solo i sogni o le magie potevano sconvolgere.

Che tipologia di scelta linguistica hai adottato? Penso nella mia lingua madre, scrivo nel sistema semifonetico dell’università di Torino. Sistema utilizzato per l’atlante toponamastico del Piemonte. Il sistema di Arturo Genre ormai conosciuto in Piemonte e nelle valli di Susa. Utilizzo il minor numero possibile di accenti e segni diacritici, per permettere facilità di comprensione ed avvicinamento ai neofiti. La traduzione italiana non è letterale perché la forma e la sintassi delle due lingue non è la stessa.

A chi hai dedicato il libro?

Ai miei nipoti, che rimanga traccia dei valori che gli sto trasmettendo nel quotidiano, a loro racconto, tutti i giorni. Come lo facevano i mei nonni con me. Spero che nel tempo possano giovare di questi insegnamenti preziosi di vita e possano testimoniare quanto sia importante e fondante il patrimonio di tradizioni, valori formativi e crescita morale che ho provato ad inserire nel libro.

Lou Medalhoun” è stato presentato dall’autore il 1 ottobre 2022, in occasione dell’XI Giornata delle Minoranze Linguistiche Storiche occitano, francoprovenzale e francese all’interno della cornice della 528° Fiera Franca di Oulx. La presentazione nel comune di Giaglione avrà luogo nel Centro Studi e DOcumentazione della MEmoria Orale il venerdì 28 ottobre alle ore 21h00 con la partecipazione di Valter Giuliano.

franco-provenzale

Se deut que iot in tèin per li couèinte è le storieus, in tèin aioun et bél crèiře. Mielh cool per li petseut. Que ie fuse in mundo fantastic è magic aioun tot peut ancapité. Tot te peieus souèindzee è le sitouasion aioun peut ancapité de tot soun tanteus. La cabosa lhe peut anmadziné, le situasioun soun tanteus, tot et pousiblo. Apré arive lou tèin aioun tot se trasforme, la madzia lhe se pert per ina vita plèina de respousabilità, da ina comounità que lhe lèise paa tèin per li souèindzo. Pa de tèin per lou fantastic è la magia.

Et alouřa, que propre a notris tèin, torne li couèinte, in bleuc d’in è in bleuc fořa de la realtà. Bèin fisà d’in lou tèin. Et la scoumesa ( ganhà) dou lèivro de Marco rey, « lou medalhoun » que avé peřisia ou mèicle la vita de si an pasà, lou mistero è le storieus d’in tèin. La tradisioun è la vita de touit li dzort, li valou dzeust per tramandelis avé veulha de pasèlis ai letou an manieřa facila è direta tsu si iouèt couèinte, ina part real ina part anventà.

Qui et Marco Rey?

Per lou moumeun Sandic de la quemouna de Dzalhoun, ma asé : paře, nono, ètudiouz de storia loucal, èicritou de guideus escoursiounistiqueus, didatica dou teřitoře, ourganizatou de feteus de promousioun cultuřal. Amprezaře, paizan è gestou ansèin sa fumela Giuseppina de la Mèizoun de Barbamarc, alpinista è omeun de mountanha. Su tot lou gran bèin per sa tera de Dzalhoun.

Couman nét l’idea dou lèivro?

Tsa paa, an veřità si travalh ieřoun d’in lou tiřeut, èicrio quan iei l’ispiřasioun, si travalh ateundioun lou tèin dzeust. In travalh que voulhiò poubliqué perquei lou tèin de notris vielh ou dét pa èitre èisoublà, la vita duřa de la mountanha dzalhounèiza. Grasie aou lèivro pa èisublé l’atmosfeřa d’in tèin. Perquei seun que èicrio arivìse queme fourmasioun è trasmisioun de valou.

Iot in public an particoulie que ta tsartsaa ?

No, crèio paa, èicrio per arivé a touit. An modo facil è diřet. Ma per onhi età de letou et clař que lou public di pi dzouveun ou counhet paa seun que couèinto è speřo que servise per crèitre è manteni li valou, le tradisioun de notris vielh.

Tot tsozeus que tsartso de faře arivé ai letou d’in lou lèivro.

Parlenos dou titoul.. Lou Medalhoun: d’in lou lèivro ian in gran valou le tsozeuz queme le betieus per in moumeun saiò paa se anouvré Griz lou noun d’in chuval de li couèinte ma aprè sei alà segu desù Lou Medalhoun, totem que ou tsèindze per deloun la vita de Titin. Dounaa aou petseut d’in in moumeun de preseunse magica, d’in in seimitieřo. Tot de tsozeus que in cool ieřoun paa si fořa de logica quemuna.

Que maniere d’eicrire ta anouvra? Souèindzo a ma lèinga maře, èicrio d’in lou sistema semifounetic de l’università de Touiřin, modo de L’atlante toponomastic dou Piemoun. Lou sistema Genre oramai bèin counheu d’in le coumbeus de Souiza. Anovro lou meno pousiblo de senh è acento per permetre a touit de prouvè a lèiře. La tradusioun lh’et pa leteřal aperque la forma è la sintassi soun paa le mèimeus.

Aqui ta dedicaa lou lèivro? A mi petseut nevou, per lèise neř tsu blan seun que lou mountro touit li dzort queme ian fét mi vielh avé me. In deman peioun pii capii li valou de notra dzeun è pa perdre seun que aieun da notra tradisioun.

Lou Medalhoun” ou l’èt ità presenta lou dzort de le minouranseus de lèinga storiqueus Uzitan, fransé e Francoprovensal a la fieřa 528, Fieřa franca de Ouls. Lou 28 a nou ouřeus de vepro aou Ce.S.Do.Me.O. de Dzalhoun avé la partecipasioun de Valter Giuliano que ou na fet la presentasioun.