La cosa bella e interessante del lavorare per lo Sportello Linguistico delle Valli di Lanzo è che spesso capita di realizzare attività che sono particolarmente stimolanti, molte volte quasi una sfida.
In particolare quest’anno mi è capitato di dover trovare un modo per produrre un ciclo di video-conversazioni da mettere a disposizione on-line, con l’obiettivo, non solo, e non tanto, di intrattenere, ma in particolare con finalità didattiche.
E già bravi! Sembra una cosa facile fare video, ma come faccio a farli se sono da sola, se non ho un’altra persona con la quale chiacchierare e far andare la lingua?
Allora pensa che ti ripensa, una notte ho sognato la soluzione al mio problema: incontrare qualxuno capace di parlare francoprovenzale, qualcuno disponibile a essere ripreso, a parlare davanti alle telecamere, di fare i video nel modo e nei tempi che vanno bene a me…Dove trovare un personaggio simile?
Un giorno mentre stavo tornando da fare la spesa, ho incontrato nel bosco il personaggio giusto: gentile, disponibile, videogenico, ho incontrato Genio il lupo. Così è iniziata un’avventura lunga venti video.
Poco per volta, un video dopo l’altro, mi veniva anche l’ispirazione per lo sviluppo della storia: infatti i 20 video sono, ciascuno un racconto a sé, autonomo e indipendente, ma tutti uniti da un fio rosso che racconta una storia: la storia della loro vita insieme di Genio il lupo vegetariano e Teresa la maestra di francoprovenzale.
http://www.chambradoc.it/testimonianzeLanzoCerondaCasternone/Tresa-e-Genio-Counversasioun.page
Sembrano puntate divertenti, create solo per intrattenimento e per far ridere i bambini, ma in realtà dietro c’è un gran lavoro di studio per rispondere a diverse esigenze didattiche, pensate per i piccini, apprezzate anche dai grandi (…è stata una scoperta a posteriori, quando ho mostrato il lavoro ai miei allievi dei corsi per adulti…); infatti attraverso la ripetizione di parole chiave, di concetti, di frasi, i video hanno lo scopo di insegnare la lingua, la sua costruzione, il suo lessico, la sua pronuncia…
Però, prima di iniziare a girare tutti i video, ho fatto un video di prova (poi diventato video a tutti gli effetti), con i miei allievi della scuola primaria di Viù, giusto per vedere se l’idea funzionasse e se i personaggi fossero in grado di attirare l’attenzione dei bambini, accertando che il lavoro avesse realmente un effetto didattico, cercando di capire se qualcosa fosse rimasto ai piccoli alla fine del video. Il risultato è stato strabiliante non solo perché i ragazzi sono rimasti incantati, e non solo perché tutti volevano sapere come sarebbe andata a finire la storia, ma più di tutto perché tanti allievi erano in grado di ripetere parole e brevi frasi dopo aver visto il video solo due volte. Ma la cosa ancor più sorprendente è stata che le avventure di Genio sono piaciute molto anche agli adulti.
Un mio caro amico quando ha scoperto che ero intenta a fare conversazione con un pupazzo mi ha detto “Uno di questi giorni vengono a prenderti e ti portano via con la camicina bianca…che brutto affare…questa è la fine che fanno coloro che parlano francoprovenzale…di impazzire e parlare da soli…”.
La risposta alle posizioni disfattiste e proprio quella di realizzare lavori come questo: solo cercando di produrre attività leggere, divertenti, che attirano l’attenzione possiamo pensare di trasmettere la lingua e la cultura alle nuove generazioni che hanno necessità di proposte fresche, allegre, più vicine al loro modo di pensare, ai loro bisogni, evitando così, non solo di parlare da soli, ma più di tutto cercando di salvare la lingua.
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