Chambra d'Òc    A Km.0 Artigianato e Prodotti - Rubrica

invia mail   print document in pdf format

A Km.0 Artigianato e Prodotti - Rubrica

Il bosco e le corde, attività psicomotorie per i bambini

Lo bòsc e le còrdas, activitas psicomotòrias per las mainaas

di Esteve Anghilante

Il bosco e le corde, attività psicomotorie per i bambini
italiano

Esiste un’esperienza didattica dedicata ai bambini più piccoli (asilo e elementari) che è poco conosciuta in Italia, ma molto nota in Germania e nei paesi del nord Europa, da vivere in compagnia e a contatto con la natura, per divertirsi e imparare attraverso il gioco e il movimento: sono gli “asili nei boschi”; si tratta di gruppi di bambini e insegnanti che passano giornate intere nei boschi a giocare e sperimentare nuove esperienze immersi nell’ambiente naturale, utilizzando principalmente “corde” con cui costruire giochi. Ebbene si, solo corde e alberi.

Altro che scivoli e altalene di plastica, con strutture in tubolare e in legno trattato che costano centinaia di euro, che vanno fissate con colate di cemento e si possono utilizzare in un solo modo; con poche decine di metri di corde statiche, alcuni alberi, dei bastoni e l’apprendimento di pochi e semplici nodi si può trasformare il bosco in un vero e proprio parco giochi a misura di bambino: altalene, trapezi, ponti appesi, giochi di gruppo, scale, ragnatele verticali e orizzontali, percorsi ad ostacoli, teleferiche, tanti giochi che si possono adattare a tutte le età, che si possono smontare e rimontare a piacimento, che si possono allestire in luoghi stupendi immersi nella natura. 

Ho sperimentato questi giochi con i miei figli e con i bambini che frequentano l’asilo “Il Baco da Seta” presso la Cascina Zumaglia a San Pietro del Gallo, i risultati sono andati oltre le mie aspettative. I bambini sono istintivamente attratti da questi giochi minimali e multifunzionali. Ho iniziato costruendo alcuni giochi nell’aia della cascina, giusto per provare e regalare un’esperienza nuova ai bambini dell’asilo, e in teoria avrei dovuto smontarli dopo alcuni giorni, ma queste strutture così semplici, fatte solo di corde e bastoni, si sono rivelate non solo dei giochi ma un vero strumento pedagogico per stimolare il corpo e le menti dei bambini, uno strumento efficace per invogliare quelli più timidi e impacciati, per canalizzare le energie di quelli più vispi ed esuberanti, per favorire la collaborazione, l’imitazione, la psicomotricità di ciascun bimbo e rafforzare la complicità del gruppo nel suo complesso. Alla fine ho aggiunto altri giochi e sono rimasti li tutta l’estate a disposizione dell’asilo ma anche delle scolaresche delle elementari in visita da tutta la provincia di Cuneo, visto che la Cascina Zumaglia è anche una Fattoria didattica, e dei bambini più grandi che frequentano qui l’Estate Ragazzi. Sono giochi versatili con i quali non esiste un solo modo per giocare ma tanti modi quanti sono i bambini che li usano, a seconda della loro attitudine e della loro età. Se Alessandra Schwarzer autrice di Giocare con gli alberi (libro di riferimento in italiano per queste attività) consiglia questi giochi a partire dai 4 anni noi ci siamo accorti che si possono adattare bene anche ai bimbi più piccoli; mio figlio Daniel, che da quando aveva solamente un anno o poco più già vedeva suo fratello arrampicarsi e dondolarsi con piacere sulle corde, ha iniziato ad apprezzare ed usare spontaneamente i giochi già ad un anno e mezzo, nel giro di pochi mesi era diventato un discreto arrampicatore e sperimentava con il corpo nuovi modi per appendersi e dondolare e ora che ha poco più di due anni non ha problemi ad utilizzare ponti, scale, trapezi e teleferiche.

Quest’anno nell’ambito del progetto “Convivéncia” ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza per proporre ai bambini delle elementari delle giornate nel bosco e sperimentare insieme questa esperienza psicomotoria unica nel suo genere. Sono inoltre disponibile per organizzare con gruppi di genitori piccoli corsi per imparae a montare ed usare questi giochi, oppure per giornate per famiglie nel bosco con giochi e attività.

I vantaggi a livello pedagogico di questi giochi sono molti considerando che i bambini di questa età apprendono e vengono stimolano facilmente soprattutto con le attività psicomotorie; qui di seguito voglio riportare alcune considerazioni fatte dall’autrice del libro Alessandra Schwarzen e da alcuni esperti di pedagogia della natura che ispirano il mio lavoro:

L’idea di costruire dei giochi con le corde nasce dal desiderio di rendere possibili per i bambini esperienze come arrampicarsi dondolarsi e rimanere sospesi nel bosco e più in generale a contatto con la natura. I giochi con le corde sono in sé elementi instabili che posseggono una caratteristica importante: invitano i bambini ad arrampicarsi su piani orizzontali o verticali e così si sviluppano la forza, si allungano i muscoli, aumenta la costanza, la destrezza, il senso di equilibrio, il coraggio, la socializzazione e l'attenzione nei confronti degli altri. Saranno i bambini a decidere come quando arrampicarsi sui giochi fatti con le corde, secondo le loro capacità e la loro volontà di divertirsi e di affrontare una sfida. L'obiettivo è rendere i bambini più consapevoli del proprio corpo e in grado di ascoltarlo. Giocare sulle costruzioni con le corde offre molteplici esperienze di cui ha bisogno il bambino per un armonico sviluppo della personalità.

I bambini agiscono e sperimentano in modo totale: con la mente, il cuore e le mani. Percepiscono i sensi con tutto il corpo e attraverso di esso esprimono i sentimenti come la rabbia, la gioia e la tristezza. Il movimento e la percezione sensoriale mettono in moto processi di apprendimento di base ed è proprio attraverso il movimento che il bambino impara a decifrare il mondo circostante, le persone di riferimento, il materiale presente.

Il movimento serve ad aumentare regolarmente il suo bagaglio di esperienze, rendendolo più sicuro di sé e indipendente. La conquista di queste molteplici competenze porta allo sviluppo della personalità individuale.

Gli spazi gioco accessibili ai bambini sono sempre più artificiali e stimolando poco il movimento. L'infanzia attualmente significa fare esperienze in ambienti chiusi (asili nido, scuola materna, cameretta, scuola di musica, palestra, ecc.) e si ha sempre meno l'occasione di giocare a contatto con la natura.

Il bosco offre ai bambini molteplici occasioni di espressione di processi infantili di sviluppo attraverso il movimento. Nel bosco le esperienze sensoriali sono presenti nella loro pienezza e coinvolgono tutti e cinque i sensi. I bambini sono spronati in modo naturale a sperimentare le loro capacità motorie e a fare innumerevoli scoperte ed esperienze tattili.

I giochi con le corde costituiscono un elemento importante della “pedagogia della natura” e possono essere utilizzati per feste, compleanni, laboratori, serate all'aperto, campi estivi o vacanze in famiglia.

(Citazione tratta da Giocare con gli alberi di Alexandra Schwarzer)

Ricorrendo a sistemi molto economici e con un impiego minimo di materiale è possibile fornire ai bambini degli spazi all'aperto che tramite l'attività didattico-educativa favoriscano la loro crescita globale.

In una pedagogia della natura, atta a sviluppare la sperimentazione pratica e il lavoro sul terreno, valorizzando gli spazi esterni all'edificio scolastico, il bambino non è più il ricettacolo delle informazioni scaricate, non è lo spettatore passivo, ma l'artefice del suo apprendimento, il produttore dei documenti didattici, il collaboratore del docente, il centro del sistema educativo.

Non basta la trasmissione di conoscenze ecologiche per far prendere coscienza della realtà della natura; bisogna immergersi e vivere l'ambiente e assegnargli una valenza prioritaria anche dal punto di vista didattico: nell'ambiente per apprendere dall'ambiente, quale risorsa multi-disciplinare..

(Citazione tratta da Pedagogia della Natura di Valerio Sanfo Sociologo, Pedagogista, Direttore Università popolare A.E.ME.TRA).

Creiamo e costruiamo con le corde giochi differenti per stimolare il movimento: questo è un modo meraviglioso per favorire la psicomotricità nella natura. 

(Rolf Patermann)

Con la parola psicomotricità si intende la stretta relazione tra le funzioni motorie e psichiche 

(Renate Zimmer)

L’obiettivo dell’educazione psicomotoria non è quello di “insegnare” al bambino ad eseguire alla perfezione alcuni precisi esercizi. Al contrario, mira a favorire un’ “espressività psicomotoria” quanto più possibilmente libera e spontanea. Il bambino usa il corpo e il movimento come canale di espressione e di comunicazione privilegiato. 

(Bernard Aucouturier)

Muovendosi, giocando, esprimendo se stesso attraverso il movimento il bambino affina non soltanto importanti abilità (equilibrio, concentrazione, attenzione, abilità fisiche), ma riesce anche ad entrare in comunicazione con il profondo sé e gli altri. Nel bambino I processi fisici e psicologici, emotivi e spirituali sono strettamente connessi gli uni agli altri. Egli non riesce chiaramente a cogliere la distinzione tra pensiero e azione, tra percezione reale e quella mentale, tra desiderio e realtà, tra quotidianità e mondo onirico. Imparerà a distinguere il tutto nel corso della crescita.

Le percezioni sensoriali sono molto più intimamente collegate tra loro che nell'adulto, così come lo sono i sentimenti con i movimenti del corpo. 

(Ernst J. Kiphard)


info e contatti

Esteve 3337925599 - anghilanteesteve@gmail.com

www.anostomodo.com

occitan

La lhi a un’experiença didàctica dediaa a las mainaas mai pichòtas qu’es pas gaire conoissua en Itàlia, mas que conoisson ben en Germània e enti país dal nord Euròpa, un’experiença da viure en companhia e dins la natura, per s’argalar e aprene embe lo juec e lo moviment: son lhi “asils dins lo bòsc”; son de tropels de mainaas e magistres che passon de temp ental bòsc a juar e experimentar de novèlas experienças dins la natura, adobrant sobretot “còrdas” per bastir de juecs. E ben sí, solament còrdas e àrbols.

Autre que bautis de plàstica e estructuras fachas de tubes en fèrre que còston centenas d’euros, que van plantats a tèrra embe lo cement e se polon adobrar masque dins una soleta manièra; embe qualque desena de mètres de còrdas, qualque àrbols, de bastons e la conoissença d’una man de grops se pòl transformar lo bòsc dins un ver parc juec: bautis, trapecis, pònts penduts, juecs de grop, eschalas, aranhaas verticalas e orizontalas, percors a obstacles, teleféricas; un baron de juecs que pòlon anar ben a tot atge, que se pòlon desplaçar e remontar chasque bòt, que se pòlon bastir dins de luecs meravilhós ental metz de la natura.

Ai experimentat aquesti juecs embe mi filhs e embe las mainaas que van a l’asil “Il Baco da Seta” a la Cascina Zumaglia (a San Pietro del Gallo), lhi resultats son anats ben òutra çò que m’atendiu. Lhi filhets son atirats naturalment per aquesti juecs minimals e multifoncionals. Ai tacat bastir qualque juec dins la cort de l’asil, just per far provar una novèla experiença a las mainaas e auriu devut lhi gavar après una setmana, mas aquestas estructuras parelh simplas, fachas ren que de cordas e bastons, se son desvelaas ren masque de juecs mas un ver enstrument pedagògic per envuelhar lo còrp e la ment di pichòts, per donar andi ai mai timides, per far desfogar aquilhi mai energétics, per favorir la collaboracion, l’imitacion, la psicomotricitat de chasque filhet e afortir l’integracion dal grop. En fin finala ai bastit d’autres juecs e lhi ai laissat tota l’istat a disposicion de las escòlas que venon a visitar la Cascina Zumaglia da tota la província, vist qu’es tanben una cassina didàctica, e de las mainaas mai grandas qui aicí venon a l’estate ragazzi. Son juecs que van ben per tuchi, que se polon adobrar dins un baron de manièras e que s’adapton a tot atge e a tuchi lhi filhets. Se Alessandra Schwarzer, autritz de Giocare tra gli alberi (libre de riferiment en italian per aquesti juecs) conselha de començar da l’atge de 4 ans, da nòstra experiença avem vist que se pòl prencipiar tanben embe las mainaas mai pichòtas; mon filh Danièl que da quora avia just un an beicava son fraire se rampinhar sus las còrdas, a encomençat las adobrar tot solet já a un an e metz e aüra que a dui ans a pas de problèmas a rampinhar sus lhi pònts, las eschalas, trapecis e telefèricas.

Lhi avantatges a livèl pedagògic d’aquesti juecs son mai d’un, vist que ent’aqueste atge las mainaas aprenon e venon envuelhats sobretot per d’activitas psicomotòrias.

Vuelh reportar aicí de consideracions de Alessandra Schwarzer e d’expèrts de la pedagogia de la natura qu’an inspirat mon trabalh.

«L’idea de construir de juecs embe las còrdas nais da la vuelha d’ofrir a las mainaas d’experienças coma s’arampinhar, se bautiar e restar penduts ental bòsc, dins la natura. Lhi juecs embe las còrdas representon d’elements instables qu’an una característica importanta: afortisson la vuelha de s’arampinhar sus plans orizontals o verticals en desvelopant la fòrça, eslonjant lhi muscles, far crèisser la constança, l’abilitat, l’equilibre, lo coratge, la socializacion e l’atencion vèrs lhi autres. Serèn las mainaas a decidar coma e quora s’arampinhar sus las còrdas, en relacion a lors capacitats e lor volontat de s’amusar e d’afrontar una desfida. L’objectiu es aquel de far pilhar consciença de lor còrp e de lo saber valuar. Ariar sus las contruccions de còrdas dona d’experienças fondamentalas per un armònic desvelopament de la personalitat».

«Lhi filhets fan e experimenton en manèra totala: embe la ment, lo còr e las mans. Tot lo còrp es interessat e respònd embe de sentiment de ràbia, de jai, de tristessa. Lo moviment e la percepcion di sens desvelòpon l’aprendiment de basa e pròpi a travèrs dal moviment la mainaa empren a conóisser lo mond qu’a a l’entorn, las personas de referença, lo material present».

«Lo moviment fai crèisser en manièra regulara son fagot d’experienças, lo fai mai segur e indipendent. La conquista d’aquestas competènças mena al desvelopament de sa personalitat».

«Lhi espacis juec reservats a lhi enfants son de mai en mai artificials e pòrton gaire al moviment. De luecs barrats (asils ni, escòlas mairalas, chambra personala a l’ostal, escòla de música, palèstra, ecc.) e manca de mai en mai la possibilitat d’ariar dins la natura».

«Lo bòsc dona ai filhets ben d’ocasions de se desvelopar a travèrs lo moviment. Ental bòsc experimenton tuchi lhi sens. Son possats a se bojar, a far de descubèrtas e d’experienças en tochant».

«Lhi juecs embe las còrdas representon un element important de la pedagogia de la natura” e pòlon s’utilizar per fèstas, aniversaris, laboratòris, velhaas al dubèrt, champs d’estiu o vacanças en familha».

(Citacions tiraas da Giocare con gli alberi de Alexandra Schwarzer)

«En adobrant de sistèmas gaire chars e pauc de material se pòl donar a las mainaas de luecs al dubèrt que embe una activitat didàctica-educativa afortisson lor creissua en totas las manièras».

«Dins una pedagogia de la natura que pòl desvelopar l’experimentacion practica e lo trabalh sal terren, en valorizant lhi espacis al de fòra de l’escòla, la mainaa es pus un saquet da empir, un espectator passiu, mas partecipa a son aprendiment, es lo productor di trabalhs didàctics, lo collaborator dal magistre, lo centre dal sistèma educatiu».

«Na pas pro de donar de conoissenças ecològicas per pilhar consciença de la realtat de la natura, chal se calar e viure l’ambient, lhi donar una valor primària per l’educacion: dins l’ambient per aprene da l’ambient en totas sas expressions

(Citacions tiraas da Pedagogia della Natura de Valerio Sanfo, Sociològ, Pedagogista, Director Universitat populara A.E.ME.TRA).

«Creem e construièm embe las còrdas de juecs diferents per possar al moviment, es una manièra meravilhosa per favorir la spicomotricitat dins la natura

(Rolf Patermann)

«Embe la paraula spicomotricitat volem parlar de la relacion estrecha entre las foncions dal moviment e de la psique

(Renate Zimmer)

«L’objectiu de l’educacion psicomotòria es ren aquel de “mostrar” a la mainaa coma se fan a la perfeccion d’exercicis. Al contrari, deu favorir una “expressivitat psicomotòria” lo mai possible libra e naturala. La mainaa utiliza lo còrp e lo moviment coma biais privilejat d’expression e de comunicacion

(Bernard Aucouturier)

«En se bojant, en demorant-se, en se manifestant a travèrs lo moviment la mainaa amelhora ren masque d’importantas abilitats (equilibre, concentracion, atencion, abilitat), mas arriba a se butar en comunicacion embe son prefond e embe los autres. Dins la mainaa tot çò que fai, sent, pròva dins sa tèsta e dins son còr, es liat ensem. Nele fai ren diferença entre pensier e accion, entre percepcion reala e sensacion, entre desir e realtat, entre lo ver e lo sumi. La creissua l’ajuarè a destriar tot aqu

«Las percepcions di sens son dins la mainaa ben mai liaas entre lor que dins la persona granda, parelh es per lhi sentiments embe lhi moviments dal còrp

(Ernst J. Kiphard)