Esiste un’esperienza didattica dedicata ai bambini più piccoli (asilo e elementari) che è poco conosciuta in Italia, ma molto nota in Germania e nei paesi del nord Europa, da vivere in compagnia e a contatto con la natura, per divertirsi e imparare attraverso il gioco e il movimento: sono gli “asili nei boschi”; si tratta di gruppi di bambini e insegnanti che passano giornate intere nei boschi a giocare e sperimentare nuove esperienze immersi nell’ambiente naturale, utilizzando principalmente “corde” con cui costruire giochi. Ebbene si, solo corde e alberi.
Altro che scivoli e altalene di plastica, con strutture in tubolare e in legno trattato che costano centinaia di euro, che vanno fissate con colate di cemento e si possono utilizzare in un solo modo; con poche decine di metri di corde statiche, alcuni alberi, dei bastoni e l’apprendimento di pochi e semplici nodi si può trasformare il bosco in un vero e proprio parco giochi a misura di bambino: altalene, trapezi, ponti appesi, giochi di gruppo, scale, ragnatele verticali e orizzontali, percorsi ad ostacoli, teleferiche, tanti giochi che si possono adattare a tutte le età, che si possono smontare e rimontare a piacimento, che si possono allestire in luoghi stupendi immersi nella natura.
Ho sperimentato questi giochi con i miei figli e con i bambini che frequentano l’asilo “Il Baco da Seta” presso la Cascina Zumaglia a San Pietro del Gallo, i risultati sono andati oltre le mie aspettative. I bambini sono istintivamente attratti da questi giochi minimali e multifunzionali. Ho iniziato costruendo alcuni giochi nell’aia della cascina, giusto per provare e regalare un’esperienza nuova ai bambini dell’asilo, e in teoria avrei dovuto smontarli dopo alcuni giorni, ma queste strutture così semplici, fatte solo di corde e bastoni, si sono rivelate non solo dei giochi ma un vero strumento pedagogico per stimolare il corpo e le menti dei bambini, uno strumento efficace per invogliare quelli più timidi e impacciati, per canalizzare le energie di quelli più vispi ed esuberanti, per favorire la collaborazione, l’imitazione, la psicomotricità di ciascun bimbo e rafforzare la complicità del gruppo nel suo complesso. Alla fine ho aggiunto altri giochi e sono rimasti li tutta l’estate a disposizione dell’asilo ma anche delle scolaresche delle elementari in visita da tutta la provincia di Cuneo, visto che la Cascina Zumaglia è anche una Fattoria didattica, e dei bambini più grandi che frequentano qui l’Estate Ragazzi. Sono giochi versatili con i quali non esiste un solo modo per giocare ma tanti modi quanti sono i bambini che li usano, a seconda della loro attitudine e della loro età. Se Alessandra Schwarzer autrice di Giocare con gli alberi (libro di riferimento in italiano per queste attività) consiglia questi giochi a partire dai 4 anni noi ci siamo accorti che si possono adattare bene anche ai bimbi più piccoli; mio figlio Daniel, che da quando aveva solamente un anno o poco più già vedeva suo fratello arrampicarsi e dondolarsi con piacere sulle corde, ha iniziato ad apprezzare ed usare spontaneamente i giochi già ad un anno e mezzo, nel giro di pochi mesi era diventato un discreto arrampicatore e sperimentava con il corpo nuovi modi per appendersi e dondolare e ora che ha poco più di due anni non ha problemi ad utilizzare ponti, scale, trapezi e teleferiche.
Quest’anno nell’ambito del progetto “Convivéncia” ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza per proporre ai bambini delle elementari delle giornate nel bosco e sperimentare insieme questa esperienza psicomotoria unica nel suo genere. Sono inoltre disponibile per organizzare con gruppi di genitori piccoli corsi per imparae a montare ed usare questi giochi, oppure per giornate per famiglie nel bosco con giochi e attività.
I vantaggi a livello pedagogico di questi giochi sono molti considerando che i bambini di questa età apprendono e vengono stimolano facilmente soprattutto con le attività psicomotorie; qui di seguito voglio riportare alcune considerazioni fatte dall’autrice del libro Alessandra Schwarzen e da alcuni esperti di pedagogia della natura che ispirano il mio lavoro:
L’idea di costruire dei giochi con le corde nasce dal desiderio di rendere possibili per i bambini esperienze come arrampicarsi dondolarsi e rimanere sospesi nel bosco e più in generale a contatto con la natura. I giochi con le corde sono in sé elementi instabili che posseggono una caratteristica importante: invitano i bambini ad arrampicarsi su piani orizzontali o verticali e così si sviluppano la forza, si allungano i muscoli, aumenta la costanza, la destrezza, il senso di equilibrio, il coraggio, la socializzazione e l'attenzione nei confronti degli altri. Saranno i bambini a decidere come quando arrampicarsi sui giochi fatti con le corde, secondo le loro capacità e la loro volontà di divertirsi e di affrontare una sfida. L'obiettivo è rendere i bambini più consapevoli del proprio corpo e in grado di ascoltarlo. Giocare sulle costruzioni con le corde offre molteplici esperienze di cui ha bisogno il bambino per un armonico sviluppo della personalità.
I bambini agiscono e sperimentano in modo totale: con la mente, il cuore e le mani. Percepiscono i sensi con tutto il corpo e attraverso di esso esprimono i sentimenti come la rabbia, la gioia e la tristezza. Il movimento e la percezione sensoriale mettono in moto processi di apprendimento di base ed è proprio attraverso il movimento che il bambino impara a decifrare il mondo circostante, le persone di riferimento, il materiale presente.
Il movimento serve ad aumentare regolarmente il suo bagaglio di esperienze, rendendolo più sicuro di sé e indipendente. La conquista di queste molteplici competenze porta allo sviluppo della personalità individuale.
Gli spazi gioco accessibili ai bambini sono sempre più artificiali e stimolando poco il movimento. L'infanzia attualmente significa fare esperienze in ambienti chiusi (asili nido, scuola materna, cameretta, scuola di musica, palestra, ecc.) e si ha sempre meno l'occasione di giocare a contatto con la natura.
Il bosco offre ai bambini molteplici occasioni di espressione di processi infantili di sviluppo attraverso il movimento. Nel bosco le esperienze sensoriali sono presenti nella loro pienezza e coinvolgono tutti e cinque i sensi. I bambini sono spronati in modo naturale a sperimentare le loro capacità motorie e a fare innumerevoli scoperte ed esperienze tattili.
I giochi con le corde costituiscono un elemento importante della “pedagogia della natura” e possono essere utilizzati per feste, compleanni, laboratori, serate all'aperto, campi estivi o vacanze in famiglia.
(Citazione tratta da Giocare con gli alberi di Alexandra Schwarzer)
Ricorrendo a sistemi molto economici e con un impiego minimo di materiale è possibile fornire ai bambini degli spazi all'aperto che tramite l'attività didattico-educativa favoriscano la loro crescita globale.
In una pedagogia della natura, atta a sviluppare la sperimentazione pratica e il lavoro sul terreno, valorizzando gli spazi esterni all'edificio scolastico, il bambino non è più il ricettacolo delle informazioni scaricate, non è lo spettatore passivo, ma l'artefice del suo apprendimento, il produttore dei documenti didattici, il collaboratore del docente, il centro del sistema educativo.
Non basta la trasmissione di conoscenze ecologiche per far prendere coscienza della realtà della natura; bisogna immergersi e vivere l'ambiente e assegnargli una valenza prioritaria anche dal punto di vista didattico: nell'ambiente per apprendere dall'ambiente, quale risorsa multi-disciplinare..
(Citazione tratta da Pedagogia della Natura di Valerio Sanfo Sociologo, Pedagogista, Direttore Università popolare A.E.ME.TRA).
Creiamo e costruiamo con le corde giochi differenti per stimolare il movimento: questo è un modo meraviglioso per favorire la psicomotricità nella natura.
(Rolf Patermann)
Con la parola psicomotricità si intende la stretta relazione tra le funzioni motorie e psichiche
(Renate Zimmer)
L’obiettivo dell’educazione psicomotoria non è quello di “insegnare” al bambino ad eseguire alla perfezione alcuni precisi esercizi. Al contrario, mira a favorire un’ “espressività psicomotoria” quanto più possibilmente libera e spontanea. Il bambino usa il corpo e il movimento come canale di espressione e di comunicazione privilegiato.
(Bernard Aucouturier)
Muovendosi, giocando, esprimendo se stesso attraverso il movimento il bambino affina non soltanto importanti abilità (equilibrio, concentrazione, attenzione, abilità fisiche), ma riesce anche ad entrare in comunicazione con il profondo sé e gli altri. Nel bambino I processi fisici e psicologici, emotivi e spirituali sono strettamente connessi gli uni agli altri. Egli non riesce chiaramente a cogliere la distinzione tra pensiero e azione, tra percezione reale e quella mentale, tra desiderio e realtà, tra quotidianità e mondo onirico. Imparerà a distinguere il tutto nel corso della crescita.
Le percezioni sensoriali sono molto più intimamente collegate tra loro che nell'adulto, così come lo sono i sentimenti con i movimenti del corpo.
(Ernst J. Kiphard)
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